martedì 3 marzo 2020

Messe senza popolo, le indicazioni del vescovo Corrado

Una decisione «sofferta e dolorosa». Definisce così la sospensione delle Messe con concorso di popolo monsignor Corrado Sanguineti, vescovo di Pavia, che ha preparato un lungo messaggio per tutti i fedeli e i sacerdoti della diocesi di Pavia, allegato alla Nota congiunta dei vescovi lombardi. Una decisione arrivata come «il frutto di un intenso dialogo avuto questa mattina, all’ombra del santuario di N.S. di Caravaggio, con un confronto con la CEI e con altre conferenze episcopali interessate dallo stesso Decreto». Si fa riferimento al Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri, che detta nuove regole restrittive per limitare il contagio. 

La cupola del duomo di Pavia e la città vista dall'alto

«Chiedo a tutti di accogliere queste disposizioni, accettando, con il vostro vescovo, il sacrificio delle restrizioni pastorali e liturgiche – scrive il vescovo Corrado –, e vivendo questi giorni come tempo di purificazione, di ritorno ai gesti essenziali della preghiera, personale e familiare, dell’ascolto della Parola di Dio, per riscoprire ciò che dà consistenza e respiro alla nostra vita». È il momento della responsabilità, aggiunge il vescovo, una responsabilità che chiede di collaborare con le autorità civili per rallentare l’infezione da coronavirus: «che purtroppo, in questi giorni, conosce una crescente diffusione anche in Lombardia». E perché queste misure abbiano un effetto, è necessario che, pur nella sofferenza, siano accolte e rispettate da tutti: «Chiedo a tutti i sacerdoti di attenersi in modo pieno alle indicazioni contenute nella Nota – ricorda il vescovo nel messaggio –. Seguire le disposizioni dello Stato, delle Autorità competenti, e dei vescovi lombardi è un gesto di buon esempio e di edificazione per tutti coloro che vivono nel nostro territorio». 

Le chiese vuote per il coronavirus

Ecco quindi alcune indicazioni, che il vescovo affida all «responsabilità dei miei confratelli nel sacerdozio»:
 
-) il presente Messaggio e la Nota dei vescovi lombardi siano affissi all’ingresso delle chiese;
-) le Messe feriali, pur senza la partecipazione dei fedeli, siano celebrate per la comunità e per le intenzioni fissate e s’invitino i fedeli a unirsi, almeno da casa, con la preghiera;
-) i sacerdoti siano disponibili ad amministrare il sacramento della confessione, accogliendo i penitenti nell’aula della chiesa o in locali attigui e non nei confessionali;
-) siano sospese le benedizioni delle case;
-) i sacerdoti abbiano cura di non far mancare i sacramenti agli ammalati più gravi;
-) le chiese restino aperte per la preghiera personale e familiare, e si dispongano sussidi di preghiera, in particolare libretti per fare venerdì il pio esercizio della Via Crucis;
-) anche gli oratori, secondo le disposizioni dei vescovi lombardi, rimangano chiusi, fino a nuova comunicazione;
-) è sospeso il Ritiro spirituale diocesano per il clero, programmato per giovedì 5 marzo.

I sacerdoti devono celebrare senza i fedeli a porte chiuse

Il messaggio del vescovo Corrado si conclude con l’affidamento alla «custodia materna di Maria e all’intercessione dei nostri Santi, perché presto possiamo riprendere il ritmo consueto di vita nelle nostre famiglie e parrocchie, e in tutti gli ambienti sociali, educativi e sanitari». È ancora il tempo della prudenza e della collaborazione, su una strada dove riecheggia il motto di San Giovanni Bosco: “Buoni cristiani e onesti cittadini”. 

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