domenica 7 febbraio 2016

38° Giornata per la Vita

<<Una vera crescita in umanità avviene innanzitutto grazie all’amore materno e paterno: “la buona educazione familiare è la colonna vertebrale dell’umanesimo” (3). La famiglia, costituita da un uomo e una donna con un legame stabile, è vitale se continua a far nascere e a generare. Ogni figlio che viene al mondo è volto del “Signore amante della vita” (Sap 11,26), dono per i suoi genitori e per la società; ogni vita non accolta impoverisce il nostro tessuto sociale. Ce lo ricordava Papa Benedetto XVI: “Lo sterminio di milioni di bambini non nati, in nome della lotta alla povertà, costituisce in realtà l'eliminazione dei più poveri tra gli esseri umani” (4). Il nostro Paese, in particolare, continua a soffrire un preoccupante calo demografico, che in buona parte scaturisce da una carenza di autentiche politiche familiari. Mentre si continuano a investire notevoli energie a favore di piccoli gruppi di persone, non sembra che ci sia lo stesso impegno per milioni di famiglie che, a volte sopravvivendo alla precarietà lavorativa, continuano ad offrire una straordinaria cura dei piccoli e degli anziani. “Una società cresce forte, cresce buona, cresce bella e cresce sana se si edifica sulla base della famiglia” (5). È la cura dell’altro – nella famiglia come nella scuola – che offre un orizzonte di senso alla vita e fa crescere una società pienamente umana.>> (Messaggio dei Vescovi Italiani, “La misericordia fa fiorire la vita”)

E’ qui la festa?” Questo ho pensato entrando ieri sera nella Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro. L’altare era pieno di splendidi ciclamini, le ultime prove del nostro don Matteo Zambuto e del coro Laetitia Domini diffondevano note vibranti, i bambini della Casa di Accoglienza alla Vita di Belgioioso si guardavano in giro a bocca aperta… “Sì, è qui la festa, qui di casa è la gioia!” La veglia è stata un cammino, nel quale si sono intrecciate preghiere, canti e testimonianze. Abbiamo ascoltato racconti di chi ha trovato il senso della sua vita dopo decenni di buio (Vincenzo Andraous), di una famiglia che ha sfiorato una ferita insanabile ma che, grazie alla fede, ha saputo ricostruire una vita assieme ancora più ricca e aperta agli altri (Betty e Alfonso), di una famiglia che invece proprio in questo momento sta affrontando una difficile sfida educativa (Lidia e Andrea), e di una ragazza nigeriana che si è scoperta incinta nella povertà più assoluta ma grazie al Centro di Aiuto alla Vita ha fatto nascere la sua bambina ed ora assieme al Centro posa i primi mattoni per il suo futuro (Anita). Mi piace riportarvi anche i loro nomi, perché aprire il proprio cuore e raccontarne le piaghe non è facile, ma è un dono immenso, che può fare tanto bene. 

Veglia di preghiera per la Giornata per la Vita

Da pavese sono molto orgoglioso del nostro CAV. Una realtà che, nel silenzio assordante dei media, salva migliaia di vite, offre ascolto alle madri in difficoltà, crea reti e sana legami. Una realtà che ha il coraggio e la forza anche nella società di oggi, dominata da tante ideologie, di accogliere con amore una madre che sta per abortire, e darle un aiuto morale e concreto per salvare la nuova vita che sta crescendo in lei. Che bella la festa della vita. Vita che nasce nella famiglia, e qui impara a prendersi cura degli altri. Famiglia che, anche se ignorata dalla politica, occupata a guardare interessi di lobby poco numerose ma potenti, continua ogni giorno a prendersi cura dei più piccoli e dei più anziani. Un cuore che batte lontano dai riflettori, ma che accoglie e cura i protagonisti più indifesi della nostra società. Le luci di ieri sera erano un presagio. L’alba di un mondo nuovo. 

<<Chiunque si pone al servizio della persona umana realizza il sogno di Dio. Contagiare di misericordia significa aiutare la nostra società a guarire da tutti gli attentati alla vita. L’elenco è impressionante: “È attentato alla vita la piaga dell’aborto. È attentato alla vita lasciar morire i nostri fratelli sui barconi nel canale di Sicilia. È attentato alla vita la morte sul lavoro perché non si rispettano le minime condizioni di sicurezza. È attentato alla vita la morte per denutrizione. È attentato alla vita il terrorismo, la guerra, la violenza; ma anche l’eutanasia. Amare la vita è sempre prendersi cura dell’altro, volere il suo bene, coltivare e rispettare la sua dignità trascendente” (11). Contagiare di misericordia significa affermare – con papa Francesco – che è la misericordia il nuovo nome della pace. La misericordia farà fiorire la vita: quella dei migranti respinti sui barconi o ai confini dell'Europa, la vita dei bimbi costretti a fare i soldati, la vita delle persone anziane escluse dal focolare domestico e abbandonate negli ospizi, la vita di chi viene sfruttato da padroni senza scrupoli, la vita di chi non vede riconosciuto il suo diritto a nascere. Contagiare di misericordia significa osare un cambiamento interiore, che si manifesta contro corrente attraverso opere di misericordia. Opere di chi esce da se stesso, annuncia l’esistenza ricca in umanità, abita fiducioso i legami sociali, educa alla vita buona del Vangelo e trasfigura il mondo con il sogno di Dio.>> (Messaggio dei Vescovi Italiani per la 38° Giornata per la Vita, “La misericordia fa fiorire la vita”, 7 febbraio 2016)

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