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mercoledì 18 marzo 2020

Coronavirus, il vescovo scrive agli operatori sanitari

«Come pastore di questa chiesa di Pavia, interpretando il sentire della gente, vorrei dirvi un grande “grazie” per il lavoro che state realizzando, con competenza, con dedizione, con profonda umanità, sostenendo la tensione dovuta alla grave epidemia in corso, e affrontando ritmi in certi casi massacranti. Il mio ringraziamento va a tutti voi, non solo a quelli impegnati in prima linea a combattere contro il Coronavirus nei reparti di malattie infettive e nelle terapie intensive, ma anche a chi svolge il suo servizio in altri reparti, negli ambulatori, nelle strutture di accoglienza e di cura per gli anziani: è tutto il sistema sanitario che è messo alla prova da questa emergenza». 

Li ha ricordati sempre gli operatori sanitari il vescovo di Pavia Corrado Sanguineti. Una parola di ringraziamento, una preghiera, un ricordo non sono mai mancati al termine delle Messe, dei momenti di preghiera e delle catechesi trasmesse in streaming o su Telepavia

Immagine di un laboratorio per analisi mediche

martedì 5 novembre 2019

Accettare il dolore, trovare la speranza

Ci sono scale che sono più faticose di altre, sono più ripide, sono infinite. Scale alla fine delle quali arrivi senza fiato, con il cuore in gola. Davanti a te trovi una porta antipanico, in teoria facile da aprire, in realtà pesante come se dall’altra parte ci fosse la paura a opporsi. E forse c’è.

Quando si affrontano le scale che si arrampicano lungo i nove piani del Dea, il nuovo padiglione del San Matteo a Pavia, si è investiti da questo vortice di sensazioni, che rallenta il passo e spezza il respiro. Camminando poi nei 65mila metri quadrati della struttura ci si scontra con tante domande: da dove veniamo? A cosa tendiamo? Chi o cosa è in grado di garantirci la felicità? Cos’è il male? Perché esiste la sofferenza? Siamo liberi?

E proprio su questi interrogativi vuole riflettere il nuovo gruppo di studio nato da un’alleanza fra la diocesi di Pavia, l’ateneo pavese e l’Irccs policlinico San Matteo. 

Il logo del comitato Mai troppo umano, nato a Pavia da un'alleanza fra diocesi, università e San Matteo

venerdì 4 ottobre 2019

Avere cura dell'umano per salvare il Creato

Dal ponte sospeso del Mondino si vedono la Maugeri e il Dea

«Da uno dei ponti sospesi che collegano la torre A e la torre B del Mondino è possibile vedere le grandi sagome della Maugeri e del Dea. Siamo quasi sul tetto della Fondazione Mondino Istituto Neurologico Nazionale di Pavia: immerse nel verde, le due strutture si stagliano nel cielo azzurro di questo giovedì mattina, indifferenti al forte vento che sembra volermi spingere lontano. Tre centri d’eccellenza, centinaia di dipendenti, migliaia di pazienti. (…)». Per il blog di Costanza Miriano, una riflessione nata sul ponte più alto della Fondazione Mondino.