Una cucina in miniatura completa di tutti gli accessori,
tavoli per disegnare, pouf colorati e tanti libri pieni di favole. Superata la
grande porta a vetri sembra quasi di non essere più in un ospedale, ma nella
sala bambini di una biblioteca.
Succede all’Irccs Maugeri di Pavia dove, grazie a una vera e propria rete di solidarietà e creatività, da oggi è presente un’area a misura di bambini e ragazzi. Siamo nella hall dell’istituto pavese, in via Salvatore Maugeri 4: il via vai di persone è costante e caotico. Medici, infermieri, pazienti, personale del 118. Qualcuno aspetta gli esiti di una visita, qualcuno muove i primi passi incerti incontro ai parenti, qualcuno in silenzio spera.
Come portare un bambino qui dentro a trovare un genitore, un nonno, un parente ricoverato? Come proteggerlo dagli stimoli acustici, visivi e olfattivi che parlano di medicine, dolore, sofferenza? Una cosa però è certa: il bambino non può perdere il contatto con il suo famigliare ricoverato. La vicinanza, l’incontro, i momenti trascorsi insieme nonostante la malattia sono fondamentali per entrambi. Forse, anche questi sono parte della cura.
Succede all’Irccs Maugeri di Pavia dove, grazie a una vera e propria rete di solidarietà e creatività, da oggi è presente un’area a misura di bambini e ragazzi. Siamo nella hall dell’istituto pavese, in via Salvatore Maugeri 4: il via vai di persone è costante e caotico. Medici, infermieri, pazienti, personale del 118. Qualcuno aspetta gli esiti di una visita, qualcuno muove i primi passi incerti incontro ai parenti, qualcuno in silenzio spera.
Come portare un bambino qui dentro a trovare un genitore, un nonno, un parente ricoverato? Come proteggerlo dagli stimoli acustici, visivi e olfattivi che parlano di medicine, dolore, sofferenza? Una cosa però è certa: il bambino non può perdere il contatto con il suo famigliare ricoverato. La vicinanza, l’incontro, i momenti trascorsi insieme nonostante la malattia sono fondamentali per entrambi. Forse, anche questi sono parte della cura.