lunedì 20 aprile 2020

Chiesa: le Messe nella Fase 2

La Conferenza episcopale italiana ha presentato una proposta al governo affinché la Fase 2 preveda anche la ripresa delle Messe con concorso di popolo. L’idea insomma è che dal 4 maggio possano tornare a popolarsi le chiese, seppur con modalità nuove. La Cei e papa Francesco spingono perché si torni a celebrare a porte aperte, ma crescono i dubbi, soprattutto nelle regioni più colpite dal coronavirus. E occorre studiare nuove strategie per proteggere la salute dei fedeli che parteciperanno alle funzioni religiose. 

Chiesa aperta ma Messe senza concorso di popolo per coronavirus

La Cei e il papa vogliono ripartire 

In una intervista a Vatican News, don Ivan Maffeis, sottosegretario della Cei, ha spiegato: «È importante iniziare a porre alcuni segnali che ridiano la speranza e che, nella responsabilità di ciascuno, possano portare a un ritorno alla vita comunitaria, che naturalmente per forza di cose sarà ancora ridotta e regolamentata, quindi ad esempio si può immaginare che una chiesa che può contenere 200 persone magari ne vedrebbe 10. Però è un segnale importante, rispetto al quale oggi sarebbe davvero difficile accettare un semplice "no"». Lo stesso papa Francesco, durante l’omelia della Messa a Santa Marta, ha ricordato: «L’ideale della Chiesa è sempre con il popolo e con i sacramenti. Sempre». 

Le Messe nelle regioni più colpite dal coronavirus 

Sollecitazioni forti, che dovranno però essere calate concretamente in un Paese colpito in modo molto diverso dalla pandemia. In Lombardia, dove le Messe con concorso di popolo sono sospese dal 23 febbraio, il covid19 ha provocato oltre 11mila morti. E i vescovi lombardi sono stati i primi in Italia a sospendere la partecipazione dei fedeli alle Messe, avviando da subito una stretta collaborazione con le autorità civili. Una decisione sofferta, che ha fatto fiorire numerose collaborazioni con le televisioni locali per trasmettere in diretta le celebrazioni liturgiche, e ha stimolato molti sacerdoti a usare i nuovi mezzi di comunicazione per farsi più vicini ai fedeli in isolamento. 

Come celebrare con popolo 

Se la speranza di tutti i fedeli è ovviamente quella di tornare a partecipare di persona alle Messe, si pongono però alcune questioni pratiche che rimangono escluse dal dibattito. Si è parlato di Messe a numero chiuso: chi decide chi può entrare in chiesa e chi no? Don Ivan Maffeis ha fatto l’esempio di una chiesa da 200 posti con 10 fedeli, ma chi saranno quei 10? Con dolore, nella prima fase dell’emergenza, abbiamo assistito a sacerdoti che hanno celebrato di nascosto per pochi raccomandati: dobbiamo aspettarci repliche? Chi se la sentirebbe di essere fra quei 10, sapendo di escludere così tanti altri? 

Dovranno esserci, a disposizione dei fedeli, mascherine e disinfettante per le mani: le parrocchie si stanno già attrezzando per reperire i dispositivi? Nella proposta fatta al governo si parla in modo generico di “norme igieniche e distanziamento sociale”: ci sarà un documento unico con norme concrete da applicare in tutte le chiese? I dispositivi di protezione sono efficaci solo se usati da tutti i presenti: chi vigilerà? Le chiese forse saranno aperte solo per alcune ore: occorrerà fare turni e sacrifici, consentendo a tutti di entrare e partecipare, evitando le corse per la prima fila e altri episodi che rasentano il fanatismo. Occorrerà insomma pensare anche agli altri, come ha scritto Roberto Colombo su Avvenire

Creatività dei sacerdoti, flessibilità e pazienza sui propri desideri da parte dei fedeli, rigore nel rispetto delle regole: i sacrifici non sono finiti. Una proposta arriva dagli Stati Uniti, la riporta Aldo Maria Valli, con la Messa drive-in. Soluzione replicabile in tutte le parrocchie italiane? Forse no, ma il 4 maggio è vicino. È il momento di progettare il futuro, insieme. 

7 commenti:

  1. Ciao, una soluzione è celebrare messa a porta chiuse e dare appuntamento ai fedeli verso la fine della messa, che aspettano fuori in coda, il parroco esce e distribuisce la Comunione.

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  2. E' giusto ripartire, riaprire le chiese al culto dei fedeli,naturalmente usando tutte le precauzioni e la massima attenzione in qst prima parte. Magari per quest'anno niente processioni ma la messa partecipata e la preghiera in chiesa quella si. ci saranno sicuramente degli orari più diluiti delle celebrazioni e magari un pò più di lavoro per i sacerdoti delle varie parrocchie.E'anchel'occasione buona per coinvolgere più sacerdoti in qst momento di transizione e chissà se arriverà qualche vocazione in più. Speriamo bene, il Signore Risorto ci liberi da qst schiavitù del virus e da tuuti i vari disagi che stiamo vivendo

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  3. Le chiese devono riaprire.... anche senza precauzioni sarà il Signore a vegliare su noi. Deve finire questa utopia delle restrizioni

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  4. Buon giorno. Questa mi sembra una buona notizia e ringrazio.
    Lo stesso criterio che si è scelto per i supermercati potrebbe funzionare anche per le funzioni religiose con il popolo: guanti, mascherine e si stanziamento sociale. Quest'ultimo potrebbe concretizzarsi mettendo 2 persone per ogni banco rispettando il metro e mezzo di distanza. Finiti i posti nei banchi qualcuno potrebbe rimanere anche in piedi in fondo alla chiesa, come spesso già si vede.
    Sono sempre tutte affollate le Messe? Si potrebbe anche immaginare che i fedeli vengano iscritti ad una messa, in questo caso ogni parroco fa la conta di quanti posti disponibili ci sono e decide il numeri di quanti possono partecipare e regolarsi di conseguenza. Quando le persone sono entrate si chiudono le porte per evitare ingressi non autorizzati.
    Per iniziare io penso che potrebbe funzionare.

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    1. Il virus in chiesa non entra perché sa che c'è la messa.. E perché poi dovrebbe entrare in chiesa se non entra nei supermercati? Il virus?!?!?!?!?!

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  5. Le chiese posso riaprire nelle zone che non c'è il virus cominciamo prima della Puglia ecc.e pian piano al nord.

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  6. Penso ad un altoparlante che rende possibile seguire la messa da fuori e per la comunione poggia il calice o più di uno e una persona alla volta si avvicina e prende l ostia ci vorrà più tempo ma visto che avremo bel tempo fino a settembre si può fare penso

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