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mercoledì 11 maggio 2016

Tanto... non fa male a nessuno

Il capitale aspira a neutralizzare ogni comunità ancora esistente, sostituendola con atomi isolati e single, incapaci di parlare e di intendere altra lingua che non sia quella anglofona dell’economia di mercato. Se la famiglia comporta, per sua natura, la stabilità affettiva e sentimentale, biologica e lavorativa, la sua distruzione risulta pienamente coerente con il processo oggi in atto di precarizzazione delle esistenze. Chi pensa di essere dalla parte dell'emancipazione e del progresso perché sta dalla parte della distruzione della famiglia borghese, sappia che il progresso e l'emancipazione per cui lotta sono solo quelli del capitale e del fanatismo economico.” (Diego Fusaro)

La mia generazione è cresciuta mentre infuriava la grande battaglia contro un certo maschilismo che invadeva (è giusto usare l’imperfetto?) la politica e il mondo dello spettacolo. Un maschilismo stanco, un po’ becero, che scadeva in battute sessiste e proponeva messaggi e modelli vuoti, nel tentativo ripetitivo di distrarre la fantasia libera dell’italiano medio e dirottarla lontano dalle tante ingiustizie del quotidiano. Un maschilismo che ha trovato anche valide alleate tra le donne (e neanche così poche purtroppo), disposte a farsi ritrarre come marionette in cambio di notorietà e denaro.
Un circo affascinante, luminoso e pieno di musica e balli. Ma il costo del biglietto non è mai stato giustificato. Dietro a quei corpi, persone e storie, vite spesso inconsapevoli del loro vero valore. “E’ un gioco!” “Ci stiamo solo divertendo!” “Non fa male a nessuno…” Queste le bugie più ricorrenti. Perché ferire se stessi, mortificare la propria dignità, non è mai un atto privo di conseguenze, neanche per lo spettatore (non più) innocente. E non lo è neanche rinchiudersi in una prigione dorata: per quanto bella, rimane sempre una gabbia. Grazie a questa battaglia oggi diciamo no a chi vuole incasellare un certo tipo di “donna di successo” o “donna fortunata” nello stereotipo della velina (quando ancora va bene), ma diciamo no anche a chi vuole omologare il mondo maschile a una massa di cinici fruitori di sogni spezzati nascosti dietro a due belle gambe. Sono “no” secchi, che oggi sappiamo dire con forza e determinazione. 


giovedì 25 febbraio 2016

Renzi ci ricorderemo

A volte è davvero difficile comprendere cosa muova i nostri palazzi del potere: così ingessati quando si tratta di operare per il bene comune, così efficienti quando si tratta di rispondere a pressioni provenienti da lobby o poteri sovranazionali.
Occorre armarsi di zappa. No, non per quello che malignamente state pensando! Occorre la zappa per scavare, per rinfrescare il terreno inzuppato dalle notizie che ci vengono confezionate e consegnate. Informazioni, opinioni, ricerche, sondaggi: un fiume in piena che ci travolge h24, e che negli ultimi tempi appare curiosamente monocolore.
Cambiano le parole, cambiano le leggi, cambiano gli equilibri di potere, ma non cambia la realtà. Noi ci informeremo, cercheremo, confronteremo, dialogheremo. E, soprattutto, ci ricorderemo. 

Lo striscione apparso al raduno del Comitato Difendiamo i nostri figli

"Mi infuria la gente che tace, che ha paura di parlarne, di dire la verità. E la verità è che le leggi dello Stato non possono ignorare le leggi della Natura. Non possono falsare con l’ambiguità delle parole «genitori» e «coniugi» le Leggi della Vita." (Oriana Fallaci)