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venerdì 20 marzo 2020

Sospesi i funerali, al cimitero il parroco da solo

Si moltiplicano gli appelli a restare a casa, mentre oggi si tocca il numero più alto di morti in Italia: 627 in un solo giorno. Quante di queste 627 vite si sono spente in solitudine a causa dell’isolamento? Molte di queste persone non hanno neanche potuto sentire un’ultima volta la voce dei loro familiari più cari. È proprio a loro, come a tutti i medici che rischiano ogni giorno la vita, che noi dobbiamo i nostri sacrifici, la nostra autolimitazione. Prima del decreto, prima di nuove misure ancora più stringenti, che potrebbero arrivare, lo sforzo deve partire da noi. Limitando le uscite alla spesa e alla farmacia noi possiamo concretamente limitare le possibilità di contagio. Tutti possiamo fare qualcosa, tutti possiamo rallentare il coronavirus. Restando a casa. E proprio per questo desidero rilanciare l’accorato appello fatto da don Luca Roveda, sacerdote della diocesi di Pavia, ai fedeli delle sue comunità. Di fronte alla morte ci sentiamo ancora più fragili, ma non siamo soli. E oggi più che mai siamo chiamati a sperimentare la comunione dei santi. La Chiesa c’è

Il cimitero di Pavia deserto a causa del coronavirus