Visualizzazione post con etichetta libri di costanza miriano. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta libri di costanza miriano. Mostra tutti i post

lunedì 1 febbraio 2016

Il metodo Anti-Miriano

Ieri sera a Fuori Onda, su La7, si è potuto assistere ad un’efficace manifestazione pratica del pensiero unico. Ospiti della puntata: Costanza Miriano, Rosario Crocetta, Vittorio Sgarbi, Andrea Rubera e Dario De Gregorio. Vorrei far emergere l’impalcatura della trasmissione.
A rappresentare il Family Day viene invitata Costanza Miriano. Tutti gli altri ospiti sono compatti nell’attaccarla. I due conduttori aprono la trasmissione con una presentazione tendenziosa e non veritiera (eppure il Family Day è stato trasmesso in diretta e poi caricato su YouTube: chiunque può verificare, anche i giornalisti). Iniziano le domande. A raffica. Contro Miriano, una lunga serie di provocazioni ricche di inesattezze e contraddizioni logiche che farebbero rabbrividire Aristotele.

Dopo uno tsunami di provocazioni: prego Miriano, risponda, in fretta per favore. Alla prima parola? Risatine, interruzioni, ulteriori inesattezze. Quando poi Miriano riesce finalmente a fare una domanda agli ospiti presenti...? O si cambia discorso, o si lancia uno degli slogan più politicamente corretti che esistano: “l’amore è amore”. 

Tralasciando alcune considerazioni emerse durante il "dibattito", del tipo: “Scusi Miriano, ma che servano una mamma e un papà per fare un bambino chi l’ha detto?” – e ancora – “Madre è solo un concetto”, tralasciando la maleducazione ed il sessismo di cinque uomini che hanno bisogno di slogan e grida per sovrastare una donna, tralasciando le battute sul nome e sui libri di Costanza Miriano, mi chiedo: davvero ci basta questo? 

Ospite scomoda in tv

Davvero di fronte alle domande, rimaste senza risposta, di Costanza Miriano, la risposta intellettuale dialogante è: “l’amore è amore”? La grande cultura di chi si presenta come dialogante e aperto si riduce così: io sono dialogante, quindi se dici che non la pensi come me sei omofobo, retrogrado, tradizionalista, conservatore, chiuso, hai le gambe storte, hai le mani screpolate, etc etc…?
Perché scagliarsi in cinque contro Costanza? Perché non rispondere ad una (almeno una dai!) delle sue domande? Perché cambiare discorso? La grande indignazione che ha travolto di commenti la pagina facebook e twitter della trasmissione dimostra che si può pensarla diversamente, ma l’onestà intellettuale non può essere calpestata.

Cercare di coprire con slogan e inesattezze domande tanto chiare quanto scomode non fa altro che dimostrare la cattiva fede che muove una parte dell’informazione. Stiamo in guardia, sempre, perché il metodo Anti-Miriano si ripeterà molte volte.

Metodo "Anti-Miriano": riempire l’avversario di domande tendenziose e cariche di inesattezze, non consentire la risposta libera, coprire poi il tutto con slogan tratti dal miglior politicamente corretto.

martedì 11 agosto 2015

E se davvero fosse meglio obbedire?

Obbedire è meglio. Le regole della compagnia dell’agnello.” Obbedire è meglio? Oggi? Con l’infinita gamma di possibilità di scelta nella quale possiamo spaziare? Ogni giorno, volendo, possiamo inventarci un nuovo “io”. Possiamo lasciarci guidare dalle emozioni, dal “cogli l’attimo”, dal “lascia tutto e cambia vita”, e saremmo forse anche guardati con ammirazione, perché tutto ormai spinge verso questa rappresentazione dell’uomo. Una sorta di umanesimo deviato, che rischia di arricciarsi su se stesso come un filo del telefono che finisce col diventare troppo corto, e quando alzi la cornetta ti ritrovi sulla guancia la tastiera. Perché scrivere nel 2015 che obbedire è meglio? Va bene, sarò sincero, oltre alla stima che ho per Costanza Miriano, giornalista brillante e coraggiosa, ho acquistato il libro per il sottotitolo. Chi ha amato la compagnia dell’anello non può restare indifferente.

Però la riflessione iniziata prima è vera, ed è nata proprio ieri notte (se Costanza Miriano scrive di notte, io leggo di notte, unico momento che rimane libero per la lettura di libri di piacere), nelle  ore in cui ho divorato il libro. Se davvero, a fronte di questa propaganda individualistico-emozionale, noi scegliessimo di obbedire? Ma non alle nostre emozioni, perché spesso le nostre emozioni sono plasmate da altri, ispirate da un miraggio, a volte addirittura ideologizzate. A fronte dei tanti “se fossi andato…”, “se quella sera avessi fatto…”, “se non avessi perso quel numero…”, dobbiamo alzarci e dire no. No a questo passato delle possibilità perse che sembrano aspettare solo noi. Noi siamo qui, ora. Schiacciati da mille paure e difficoltà. Ma forse la ricetta giusta per superarle è obbedire a ciò che siamo realmente. 

Il nuovo libro della giornalista, scrittrice e blogger Costanza Miriano