In occasione del Mercoledì delle Ceneri, per consentire a
tutti i fedeli di seguire la celebrazione che segna l’inizio della Quaresima,
la diocesi di Pavia (con la collaborazione di don Gabriele Maini) ha creato un
canale YouTube. Da qui sarà possibile seguire la Santa Messa che il vescovo Corrado
Sanguineti, in forma privata, celebrerà alle ore 17.50 nella chiesa di
Trivolzio.
Di seguito, il link e il libretto preparato appositamente da don
Daniele Baldi, parroco di Santa Maria del Carmine. Si ricorda che tutte le
celebrazioni si svolgono a porte chiuse per ridurre le possibilità di contagio
del coronavirus.
Preghiera in famiglia o personale
MERCOLEDÌ DELLE CENERI
La famiglia si raccoglie in preghiera. Si può accendere
una candela e porre al centro un’immagine di Gesù crocifisso.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
O Dio, nostro Padre, concedi, al popolo cristiano di
iniziare con questo digiuno un cammino di vera conversione, per affrontare
vittoriosamente con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito
del male. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Un componente della famiglia legge il testo del vangelo
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State
attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere
ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro
che è nei cieli. Dunque, quando fai
l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle
sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico:
hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non
sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti
nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando
pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli
delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In
verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu
preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel
segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate,
non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per
far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto
la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il
volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel
segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
Si può osservare un momento di silenzio oppure leggere la
riflessione di papa Francesco riportata di seguito.
Preghiera del Metropolita della Lombardia mons. Mario
Delpini Arcivescovo di Milano
Benedici, Signore, la nostra terra, le nostre famiglie,
le nostre attività.
Infondi nei nostri animi e nei nostri ambienti
la fiducia e l’impegno per il bene di tutti,
l’attenzione a chi è solo, povero, malato.
Benedici, Signore,
e infondi fortezza e saggezza
in tutti coloro che si dedicano al servizio del bene
comune
e a tutti noi:
le sconfitte non siamo motivo di umiliazione o di
rassegnazione,
le emozioni e le paure non siano motivo di confusione,
per reazioni istintive e spaventate.
La vocazione alla santità ci aiuti anche in questo
momento
a vincere la mediocrità, a reagire alla banalità, a
vivere la carità
a dimorare nella pace. Amen
Si conclude con la preghiera del PADRE NOSTRO e con il
segno di croce.
Da un’omelia di papa Francesco per la Quaresima
FERMATI, GUARDA, RITORNA
Il tempo di Quaresima è tempo propizio per correggere gli
accordi dissonanti della nostra vita cristiana e accogliere la sempre nuova,
gioiosa e speranzosa notizia della Pasqua del Signore. La Chiesa, nella sua
materna sapienza, ci propone di prestare speciale attenzione a tutto ciò che
possa raffreddare e ossidare il nostro cuore credente.
Le tentazioni a cui siamo esposti sono molteplici. Ognuno
di noi conosce le difficoltà che deve affrontare. Ed è triste constatare come,
di fronte alle vicissitudini quotidiane, si levino voci che, approfittando del
dolore e dell’incertezza, non sanno seminare altro che sfiducia. E se il frutto
della fede è la carità – come amava ripetere Madre Teresa di Calcutta – il
frutto della sfiducia sono l’apatia e la rassegnazione. Sfiducia, apatia e
rassegnazione: i demoni che cauterizzano e paralizzano l’anima del popolo credente.
La Quaresima è tempo prezioso per smascherare queste e
altre tentazioni e lasciare che il nostro cuore torni a battere secondo il
palpito del cuore di Gesù. Tutta questa liturgia è impregnata di tale
sentimento e potremmo dire che esso riecheggia in tre parole che ci sono
offerte per “riscaldare il cuore credente”: fermati, guarda e ritorna.
Fermati un poco, lascia questa agitazione e questo
correre senza senso che riempie l’anima dell’amarezza di sentire che non si
arriva mai da nessuna parte. Fermati, lascia questo obbligo di vivere in modo
accelerato, che disperde, divide e finisce per distruggere il tempo della
famiglia, il tempo dell’amicizia, il tempo dei figli, il tempo dei nonni, il
tempo della gratuità, il tempo di Dio.
Fermati un poco davanti alla necessità di apparire ed
essere visto da tutti, di stare continuamente “in vetrina”, che fa dimenticare
il valore dell’intimità e del raccoglimento.
Fermati un poco davanti allo sguardo altero, al commento
fugace e sprezzante che nasce dall’aver dimenticato la tenerezza, la pietà e il
rispetto per l’incontro con gli altri, specialmente quelli vulnerabili, feriti
e anche immersi nel peccato e nell’errore.
Fermati un poco davanti alla compulsione di voler
controllare tutto, sapere tutto, devastare tutto, che nasce dall’aver
dimenticato la gratitudine per il dono della vita e per tanto bene ricevuto.
Fermati un poco davanti al rumore assordante che
atrofizza e stordisce i nostri orecchi e ci fa dimenticare la potenza feconda e
creatrice del silenzio.
Fermati un poco davanti all’atteggiamento di fomentare
sentimenti sterili, infecondi, che derivano dalla chiusura e
dall’autocommiserazione e portano a dimenticare di andare incontro agli altri
per condividere i pesi e le sofferenze.
Fermati davanti al vuoto di ciò che è istantaneo,
momentaneo ed effimero, che ci priva delle radici, dei legami, del valore dei
percorsi e di saperci sempre in cammino.
Fermati. Fermati per guardare e contemplare!
Guarda. Guarda i segni che impediscono di spegnere la
carità, che mantengono viva la fiamma della fede e della speranza. Volti vivi
della tenerezza e della bontà di Dio che opera in mezzo a noi.
Guarda il volto delle nostre famiglie che continuano a
scommettere giorno per giorno, con grande sforzo per andare avanti nella vita
e, tra tante carenze e strettezze, non tralasciano alcun tentativo per fare
della loro casa una scuola di amore.
Guarda i volti, che ci interpellano, i volti dei nostri
bambini e giovani carichi di futuro e di speranza, carichi di domani e di
potenzialità che esigono dedizione e protezione. Germogli viventi dell’amore e
della vita che sempre si fanno largo in mezzo ai nostri calcoli meschini ed
egoistici.
Guarda i volti dei nostri anziani solcati dal passare del
tempo: volti portatori della memoria viva della nostra gente. Volti della
sapienza operante di Dio.
Guarda i volti dei nostri malati e di tanti che se ne
fanno carico; volti che nella loro vulnerabilità e nel loro servizio ci ricordano
che il valore di ogni persona non può mai essere ridotto a una questione di
calcolo o di utilità.
Guarda i volti pentiti di tanti che cercano di rimediare
ai propri errori e sbagli e, a partire dalle loro miserie e dai loro dolori,
lottano per trasformare le situazioni e andare avanti.
Guarda e contempla il volto dell’Amore Crocifisso, che
oggi dalla croce continua a essere portatore di speranza; mano tesa per coloro
che si sentono crocifissi, che sperimentano nella propria vita il peso dei
fallimenti, dei disinganni e delle delusioni.
Guarda e contempla il volto concreto di Cristo
crocifisso, crocifisso per amore di tutti senza esclusione. Di tutti? Sì, di
tutti. Guardare il suo volto è l’invito pieno di speranza di questo tempo di
Quaresima per vincere i demoni della sfiducia, dell’apatia e della
rassegnazione. Volto che ci invita ad esclamare: il Regno di Dio è possibile!
Fermati, guarda e ritorna. Ritorna alla casa di tuo
Padre. Ritorna senza paura alle braccia desiderose e protese di tuo Padre ricco
di misericordia che ti aspetta (cfr Ef 2,4)!
Ritorna! Senza paura: questo è il tempo opportuno per
tornare a casa, alla casa del “Padre mio e Padre vostro” (cfr Gv 20,17). Questo
è il tempo per lasciarsi toccare il cuore. Rimanere nella via del male è solo
fonte di illusione e di tristezza. La vera vita è qualcosa di molto diverso, e
il nostro cuore lo sa bene.
Dio non si stanca né si stancherà di tendere la mano.
Ritorna senza paura a sperimentare la tenerezza
risanatrice e riconciliatrice di Dio! Lascia che il Signore guarisca le ferite
del peccato e compia la profezia fatta ai nostri padri: «Vi darò un cuore
nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di
pietra e vi darò un cuore di carne» (Ez 36,26).
Fermati, guarda, ritorna!
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