Ho
fatto un sogno: una spiaggia famosa, ritratta in mille cartoline. L’ho vista
alla televisione. E’ una delle spiagge più belle del mondo, il tempio del sole
e del divertimento più sfrenato. Guardando bene, strabuzzando gli occhi, mi
rendo conto che c’è qualcosa di strano. I granelli di sabbia sono in realtà
persone. Giovani. Milioni. Una folla, anzi, una comunità, che nessun cantante,
nessuno scrittore, nessun attore potrebbe mai radunare da solo. Ma ecco un
piccolo puntino bianco, illuminato da luci splendenti, che arriva con umiltà,
bussando alla porta per entrare. E la spiaggia diventa un’onda di entusiasmo
che tutto travolge ma non per distruggere, bensì per purificare, rinfrescare,
dissetare. Sul palco, bianco e colorato allo stesso tempo, ecco vescovi da ogni
parte del mondo che ballano, alzando le braccia verso un cielo che non è mai
sembrato così vicino. Ma ancora il sogno non è finito. L’uomo vestito di bianco
prende la parola, ed affida ai giovani un compito impossibile: costruire il
futuro, non perdere la speranza, prendersi cura degli altri e del Creato.
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(foto di corriere.it) |