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lunedì 28 ottobre 2019

Una luce nella notte di Halloween

Mai come quest’anno Halloween si fa sentire. Da almeno una settimana nelle panetterie ci sono biscotti a forma di ragno, fantasma e zucca, nei bar ragnatele finte corrono lungo il bancone, in un grande vivaio ho trovato addirittura una riproduzione della morte (con scheletro, mantello, cappuccio nero e falce), accanto alla cassa. Halloween o legge di bilancio? Mi è rimasto il dubbio. 

Cari amici del parco di Giacomo, ho chiesto a don Donato Vicini, sacerdote ambrosiano e voce di Radio Mater, di fare un tagliando alla nostra bussola per questi giorni così particolari. 

Ceri per la veglia nella Notte dei Santi
Foto di S. Hermann & F. Richter da Pixabay

Halloween si espande, anche sul calendario, ma da dove nasce questa insistenza sulla notte? Come si spiega questa pervasività del volto oscuro di Halloween? «Da un lato c’è l’attrazione del proibito – spiega don Donato Vicini –, come quando la mamma ci diceva “non aprire quella scatola lì”, e il nostro primo pensiero era scoprire cosa ci fosse dentro. Il proibito però non soddisfa mai in pieno l’uomo, dunque bisogna alzare l’asticella sempre più in alto. 

Va poi detto che, quando togli la luce, avanzano le tenebre. Se non proponi più i modelli belli e luminosi, se non presenti più la bellezza della fede, avanza il buio. Non rimangono spazi vuoti, non esistono spazi neutri fra Dio e il diavolo. Halloween inoltre è un grande business, e l’idea di vederci tutti come consumatori manipolabili è da sempre affascinante per i potenti di turno»

La notte del 31 ottobre accendiamo un cero per tutti i Santi
Foto di S. Hermann & F. Richter da Pixabay