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martedì 31 maggio 2016

Il rispetto gerarchizzato e la dignità umana

"Che nelle scuole si insegni il rispetto di genere fin dai primi anni, perché anche questo fa la differenza." (Laura Boldrini, 30/05/2016)

Mi inquieta l’idea che sta dietro a questa frase, l’idea di un rispetto categorizzato, gerarchizzato oserei dire. C’è il rispetto di genere, il rispetto sul lavoro, il rispetto a scuola, il rispetto per i genitori, il rispetto per i fratelli, il rispetto per gli immigrati, etc etc… Ma il rispetto per l'uomo?
Il 22 maggio 2009 è arrivato nelle librerie “Toppy, un moscerino dal cuore grande”, il mio primo libro. E’ stato più volte recensito come libro “contro i pregiudizi”, “per il rispetto”, “la solidarietà”, e sono osservazioni vere, aderenti alla favola. Però l’avventura vissuta da Toppy e Zippy non è solo questo: la scena di bullismo alla quale assistono mette profondamente in crisi l’idea di un rispetto gerarchizzato. Vittima di due bulli, infatti, è un personaggio forte, che a sua volta è stato prepotente con i nostri piccoli moscerini. 
Toppy vuole raccontare che il nostro cuore impazzisce di fronte all’ingiustizia, alla violenza. Non importa se essa sia perpetrata contro un uomo, una donna, un italiano, un inglese, una canadese, un trentenne, una cinquantenne, una sportiva, un signore in sovrappeso, e potremmo continuare all’infinito.