Le tante parole di questi giorni si sono alzate verso il
cielo come un tardivo appello ad una giustizia che ormai è stata cancellata
dall’indifferenza. Un’indifferenza che resta come un filo rosso a legare le
storie orribilmente simili dei campi di concentramento di qualsiasi regime
dittatoriale. Piccoli punti neri sulle mappe del mondo che non possono essere
dimenticati. Su quell’erba che a fatica ricresce risuona ancora il frastuono di
vite che diventavano numeri, lo stridere di umanità annientate, il rombo dell’odio
che divorava l’aria. Ma è proprio da quei campi di sterminio che si leva un
canto di speranza: ha le sembianze di una donna che è sopravvissuta all’orrore
e che ancora lotta contro l’oblio. Le sue parole guariscono le ferite che ancora
oggi qualcuno tenta di infettare.
Blog di Giacomo Bertoni, giornalista e scrittore. Già la Provincia Pavese, Ossigeno per l'informazione, il Ticino, Radio Mater, iFamNews. Qui si parla di giornalismo, giovani, vita, libri, Chiesa e futuro.
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venerdì 18 ottobre 2013
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