È ufficiale: mancano meno di dieci giorni a Natale. Eppure, non sembra. Mai come quest’anno nel cuore c’è tutto tranne ciò che dovrebbe esserci, ossia il silenzio. Il silenzio dell’Avvento, che prepara all’incontro con l’Emanuele, il Dio con noi, un Dio che ama così profondamente l’uomo da irrompere nella storia per cambiarla. Un silenzio religioso, spirituale, ma anche profondamente umano, perché ogni persona, credente o non, ha bisogno di ristoro.
Dopo un anno di fatiche e traguardi, sostare davanti al presepe significa fare i conti con se stessi, con la propria storia, con ciò che si è costruito e distrutto. E in questi dodici mesi appena trascorsi quante cose sono cambiate. Molte non sono andate come si era progettato, alcune sono state semplicemente cancellate, senza possibilità di recupero. Forse proprio il 25 dicembre, a pranzo, quando i conti dei posti sulla tavola della festa non torneranno, si capirà cos’è avvenuto veramente.
Il lockdown della Fase 1 e le varie restrizioni successive hanno portato a un fenomeno nuovo, nei confronti del quale non avevamo anticorpi: l’infodemia. Questo bisogno compulsivo di consumare informazioni ha spinto a cercarle ovunque, senza verificare alcuna fonte. Si legge tutto ciò che capita, preferibilmente ciò che non mette troppo in dubbio le proprie certezze.
Questo ha estremizzato le posizioni, creando muri invalicabili tra le persone, tra chi ormai resta alla finestra per colpire chi cammina in strada e chi non ha mai rispettato le regole, tra chi ha confuso i Dpcm con la Bibbia e chi ha criticato a priori ogni provvedimento, cercando ogni volta una scappatoia o un complotto.
Più si diventa intransigenti, più si cade nell’ideologia. Più si accusa gli altri, più ci si assolve. E più ci si divide, più ci si odia, più ci si guarda con sospetto, più si diventa burattini in mano al potente di turno. È un gioco vecchio come il mondo, il cielo di carta è sottile e patetico, eppure nessuno ha il coraggio di strapparlo.
Dunque, mancano meno di dieci giorni al Natale: cosa fare? Cercare il silenzio, pretendere il silenzio. Senza temere che questo faccia affiorare le troppe domande senza risposta che sono state sepolte sotto lavoro, palestra, apericena, serie televisive e così via. Fare i conti con la propria storia libera lo sguardo verso gli altri, ed è un lavoro da fare in parte da soli e in parte guidati.
A proposito di guide, vi lascio alcuni spunti di riflessione che sono comparsi negli anni su questo blog. Sono voci ascoltate in prima persona, a volte come inviato per un giornale a volte come semplice curioso, e qui riportate perché piene di luce. Se vi va, buona lettura.
Avvento: voi non avete voglia di scappare? https://parcodigiacomo.blogspot.com/2019/12/avvento-un-tempo-per-rimanere.html
Novena di Natale: perché siamo arrivati qui? E perché siamo arrivati così? https://parcodigiacomo.blogspot.com/2019/12/novena-di-natale-manca-ancora-il-bonus.html
Come prepararsi al Natale (con Benedetto XVI)? https://parcodigiacomo.blogspot.com/2019/12/come-prepararsi-al-natale.html
Esercizi spirituali con padre Maurizio Botta https://parcodigiacomo.blogspot.com/2017/11/padre-maurizio-botta-sapete-perche-la.html
Esercizi spirituali con il vescovo Corrado Sanguineti https://parcodigiacomo.blogspot.com/2018/01/avvento-la-chiesa-e-i-giovani.html
Esercizi spirituali d’Avvento con don Luigi Maria Epicoco https://parcodigiacomo.blogspot.com/2019/11/dobbiamo-smettere-di-usare-la-vita-come.html
La Quinta Direzione: cammino vocazionale per giovani guidato da don Luca Massari https://parcodigiacomo.blogspot.com/2020/01/esercizi-spirituali-ignazio-loyola-giovani-pavia.html
Carlotta Nobile, la vita vale la pena sempre https://parcodigiacomo.blogspot.com/2019/11/carlotta-nobile-la-vita-vale-la-pena.html
(Image by Jamie Davies from Unsplash)
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