È il 6 febbraio 1943. Il dottor Ernst Illing, psichiatra
responsabile di un ospedale del Terzo Reich, scrive ai genitori di un bambino
ricoverato: «Devo comunicarvi il mio rammarico nell'informarvi che il bambino è
morto il 22 gennaio 1943 per infiammazione delle vie respiratorie... Egli non
aveva fatto alcun tipo di progresso durante il suo soggiorno qui. Il bambino
non sarebbe certamente mai diventato utile alla società ed avrebbe anzi avuto
bisogno di cure per tutta la vita. Siate confortati dal fatto che il vostro
bambino ha avuto una dolce morte…». Per il blog di Costanza Miriano, un saluto
al piccolo Charlie. E una promessa.
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