Il libro è una rete dalle caratteristiche quasi magiche: nel prezzo di copertina, nei soldi che materialmente diamo alla cassa della libreria, c’è lo stipendio del libraio, dell’agente, del distributore, dell’editore, del tipografo, dello scrittore e dell’illustratore. Una cifra che si scompone quindi in tante piccole unità, che vanno a dare respiro ad un intero mondo che ogni giorno opera a stretto contatto con la fantasia, per cercare di offrire arte e cultura.
Il mondo dell’editoria, in particolar modo quello della piccola editoria, è un mondo fatto di inventiva, di entusiasmo, di azzardo e di libertà. Libertà nelle scelte editoriali, che non devono rispondere ai canoni commerciali del “bestseller a tutti i costi”, e libertà nel lettore, che può trovare una grande varietà di pensieri e posizioni differenti nei libri che acquista.
Oggi questa variegata realtà è gravemente minacciata da un decreto del Ministro Profumo, che mira a digitalizzare le scuole a partire dal 2014. Un decreto che colpisce due settori notoriamente ricchi e potenti in questo Paese: la scuola e l’editoria.
Ma il problema non è solo di tipo economico; non è solo la fitta rete che sostiene la creazione e la distribuzione di un libro a rischiare di spezzarsi. E’ ormai provato il valore pedagogicamente positivo per un bambino dello sfogliare un libro, dell’entrare in contatto con il mondo che lo circonda, ma partendo dalla presenza amica di una favola. La scoperta, ad ogni sfogliare di pagina, di colori, consistenza, parole e profumi. Leggere un libro per un bambino, o anche solo sfogliarlo, se ancora non sa leggere, è un’esperienza fondamentale per la sua formazione. Un momento nel quale impara a mettere in campo tutti i suoi sensi, accendendo la curiosità e la voglia di imparare.
Il libro è la chiave per decodificare le mille informazioni nuove che la quotidianità presenta alla vivace mente del bambino. Con il passare degli anni, il libro diventa un rifugio, un compagno sincero, acquisendo quella funzione catartica che solo l’arte è in grado di avere. Quante volte, magari vivendo in classe l’arroganza di un bullo, non abbiamo trovato conforto nel leggere l’avventura di un nostro coetaneo, che trovava il modo per vincere la prepotenza del suo compagno? Durante l’adolescenza, quando è così difficile confrontarsi direttamente con gli altri, quanto aiuta leggere! Quanto aiuta cercare delle risposte in quelle pagine piene di frasi, di esperienze di altri; quanto aiuta questa condivisione d’emozioni! Ogni fase della nostra vita ha le sue difficoltà; leggere ci aiuta ad ampliare la nostra visione del mondo, ridimensionando anche le nostre sfide, e mettendo alla prova la validità delle nostre convinzioni.
Provo un certo timore, quindi, di fronte a questo decreto, che sembra voler favorire solamente le grandi multinazionali della tecnologia. Una scelta miope, che accontenta una moda di oggi, ma non sa guardare al benessere (non solo economico) del domani.
Un grazie sincero a Marta Pizzocaro per la cortesia e l'attenzione con le quali ha raccolto le mie dichiarazioni e ha confezionato questo splendido articolo (in foto). Ed un grazie altrettanto sentito a "la Provincia Pavese" per lo spazio concessomi.
Nessun commento:
Posta un commento
E tu, cosa ne pensi?