E Rai1 torna a stupire… Ieri sera è andata in onda la prima puntata di “Atelier Fontana. Le sorelle della moda”, fiction che racconta la storia di Micol (Alessandra Mastronardi), Zoe (Anna Valle) e Giovanna (Federica De Cola), tre sorelle che hanno saputo esportare la moda italiana in tutto il mondo. Cast eccezionale, sceneggiatura vicina alla storia vera delle tre sorelle e tanto buon gusto per un film-tv che merita davvero di essere visto.
La prima puntata ha raccontato questa storia affascinante fino all’arrivo delle tre sorelle a Roma, città da dove partirà la loro grande fortuna, fermandosi poco dopo il loro incontro con la principessa Caetani, interpretata da una divina Piera Degli Esposti, la prima a dar loro fiducia aiutando e seguendo la nascita dell’Atelier Fontana.
Tutto comincia quando la sorella più grande, Zoe, decide di lasciare Traversatolo per una grande città, convinta che lì avrebbe trovato fortuna. Indecisa se partire verso il nord o verso il sud Italia, Zoe sale sul primo treno che trova in stazione, senza sapere dove la condurrà. Quel treno la porterà a Roma, e proprio da questa magica città comincia la storia delle sorelle della moda.
L’inizio fu molto difficile, ma le sorelle Fontana lavorarono duramente, tanto da avere orari di lavoro ancora più pesanti di quelli degli operai nelle fabbriche. E tutta questa fatica cominciò pian piano a dare i suoi frutti, portando la prima cliente importante: Gioia Marconi, figlia del celebre scienziato. Dopo di lei vennero Linda Christian, Mirna Loy, Barbara Stanwich, Michelle Morgan e soprattutto Ava Gardner, forse la più assidua frequentatrice dell’Atelier Fontana.
Fu proprio grazie all’instancabile lavoro di queste tre sorelle che la moda italiana riuscì a farsi scoprire anche al di fuori del nostro Paese, arrivando addirittura a sfidare la moda francese, ormai affermata da diversi anni.
La storia delle sorelle Fontana sembra d’altri tempi, ma proprio per questo merita di essere riscoperta oggi, quando l’unica cosa che pare importante è la “celebrità anche per poco ma a tutti i costi”. Ed è lei, Micol Fontana, unica delle tre sorelle ancora in vita, che appare all’inizio della fiction e ci racconta l’importanza di una vita dedicata al proprio lavoro, guidata da principi saldi quali l’onestà, l’impegno, il rispetto.
Forse proprio in questi mesi così burrascosi sarebbe opportuno ritirarsi un secondo nei meandri della nostra mente per riflettere, cercando di analizzare le nostre capacità attraverso una meritocrazia vera (non quella sbandierata da alcune riforme) che ci aiuti ad unire i nostri sogni con le nostre capacità. Credo che riscoprire il valore di un lavoro serio, impegnato, anche lontano dai riflettori e dalla cronaca, potrebbe aiutarci a costruire una società diversa, lontana dall’idea di futuro che ci confezionano i vari reality show.
Lo studio, l’applicazione, le rinunce e la gavetta in corsa dietro ai propri sogni non portano i paparazzi sotto casa oggi, ma possono regalare un trafiletto nel grande libro della storia, domani.