“C’era una volta un Vaticano”. Con questo titolo, che sembra velare il saggio con una nota di nostalgia, ci accingiamo ad analizzare la situazione della Chiesa in Occidente.
Massimo Franco, inviato e notista politico del “Corriere della Sera”, parte con la sua indagine dal luglio 2010, quando Benedetto XVI crea un ministero per rianimare il cattolicesimo in Occidente. Questa sua decisione chiude un’epoca ed ufficializza la presenza di grandi difficoltà all’interno della Chiesa stessa. La ricerca di Franco si snoda in un’Europa sempre più distante dal cristianesimo, vicina addirittura ad approvare la rimozione del crocifisso nei locali pubblici, passando poi per lo scandalo dei preti pedofili e per le numerose guerre intestine al Vaticano, che minano fortemente la solidità di un potere millenario.
C’era una volta un Vaticano mostra come il nemico della Chiesa non sia più il regime comunista, bensì una “società liquida”, sempre più indifferente al messaggio cristiano. E proprio a questa indifferenza vanno imputati la grande perdita di fedeli e la drastica diminuzione di seminaristi e novizie. Nasce spontanea una domanda: chi ha causato questo allontanamento? Massimo Franco risponde con schiettezza: gran parte della “colpa” è del Vaticano e gli indizi sono presto elencati. Prima di tutto vi è stata una pessima “gestione” dello scandalo pedofilia: si è cercato in tutti i modi di nascondere una tragica realtà, provocando quindi una delusione ed una rabbia ancora maggiore nei fedeli una volta che questi fatti sono venuti a galla. Altro elemento che non ha giovato all’immagine del Vaticano è stato il continuo perseguire nella propria lotta contro divorzio e unioni civili, appoggiando i politici che potevano seguire la loro linea, senza però preoccuparsi di creare al contempo un fertile dialogo con divorziati, conviventi, omosessuali, abbarbicandosi su scogli di pensiero così desueti da sfiorare lo straniamento. Vi è un Vaticano costantemente “in ritardo” rispetto alla società che cambia e quindi non in grado di dare consigli e giudizi consoni alla situazione attuale.
Un esempio lampante è stato l’intervento del Cardinal Bertone, segretario di Stato Vaticano (e quindi secondo solo al papa), che ha affermato come vi siano relazioni tra omosessualità e pedofilia. Ennesima gaffe, sintomo di un meccanismo arrugginito ed inceppato.
Il mio augurio è che questo saggio possa generare un dibattito serio, portando nuova luce ad un faro ormai spento, ma forse tanto necessario per un mondo così confuso.
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