In queste settimane le polveri sottili a Milano (ed in molte altre città del nord Italia) hanno abbondantemente superato il limite consentito, facendo così incorrere il Comune in una pesante multa dell’Unione Europea.
Il massiccio uso delle caldaie, come difesa dalle temperature polari di questo periodo, unito al traffico massiccio su tutte le principali arterie stradali hanno cominciato a fare i primi danni. A dare il colpo di grazia è arrivato un mese di gennaio quasi totalmente privo di rovesci piovosi. E febbraio non si presenta diversamente. Il Comune è subito corso ai ripari, annunciando una serie di “domeniche a piedi”; decisione poi limitata a una domenica sola, dopo i deludenti risultati ottenuti. Si cambia strategia (e stavolta si gioca una carta interessante) scegliendo di abbassare a 70km/h il limite di velocità sulle tangenziali e sugli assi viari a scorrimento veloce gestiti dalla Provincia.
Ottima idea! Peccato che questa limitazione valga solamente per le Tangenziali Est, Ovest e Nord e per le arterie a scorrimento veloce della Provincia: risulta esclusa l’autostrada. Ora, prima di approfondire il tema “circolazione eco-sostenibile”, riflettiamo un attimo insieme. Le associazioni ambientaliste, vedi Legambiente, denunciano con forza la pericolosità di un tasso di Pm10 così alto nelle nostre città, chiedendo provvedimenti chiari ed incisivi. Il Comune risponde che il problema non sono le macchine, bensì gli impianti di riscaldamento, soprattutto dei privati, ormai desueti e quindi a forte consumo energetico. Bene, ma allora se ci sono soldi per avviare la costruzione di nuove centrali nucleari e di un’opera immensa (e discutibile) come il ponte sullo Stretto di Messina, sicuramente ci sono anche per degli incentivi seri a sostegno di chi cambia la vecchia caldaia con una moderna, a minore impatto ambientale. Ecco risolto il problema caldaie.
Torniamo al problema del traffico: l’abbassamento del limite di velocità è una soluzione eccellente, che unisce al risparmio di carburante ed all’abbassamento dell’inquinamento acustico, un grande aumento della sicurezza stradale. Però, su 10 mila strade, questo provvedimento ne riguarderà sì e no 20! Da fermo sostenitore dello slow-driving, credo fondamentale l’estensione di questa riduzione a tutte le principali strade della regione, anzi, di tutte quelle regioni così strozzate dall’inquinamento. Non solo, dopo un periodo di prova su situazioni di emergenza come queste, si potrà studiare un abbassamento dei limiti di velocità sulle strade di tutta Italia.
Eliminare molti cartelli inutili, come alcuni che pongono un limite di 30km/h nel bel mezzo di una tangenziale totalmente libera, sostituendoli con pochi limiti sensati e ben controllati, può essere un passo importante verso un nuovo modo di guidare, meno prepotente e più attento, nel rispetto di noi stessi e chi ci circonda.
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