«Harry Potter era un ragazzo insolito sotto molti punti di
vista. Prima di tutto, odiava le vacanze estive più di qualunque altro periodo
dell’anno. Poi voleva davvero fare i compiti, ma era costretto a studiare di
nascosto, nel cuore della notte. E per giunta era un mago».
Si apre così “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban”, il terzo capitolo
della saga che ha segnato l’adolescenza di milioni di ragazzini nati negli anni
’90.
Giovedì 26 novembre 2020, dalle ore 21.40 (si spera prima, si teme dopo), ritorna
su Canale 5 la magia nata dalla penna di J.K. Rowling. E il terzo capitolo
segna lo stacco, perfettamente ripreso nel film diretto da Alfonso Cuarón, dall’infanzia
all’adolescenza.
L’atmosfera si fa più cupa, le ombre si allungano e la notte
si avvicina. Non è ancora chiaro come, ma l’invisibile presenza di Lord
Voldemort si fa quasi palpabile. È come se ciò che accade con lo straordinario
incontro fra Harry e Sirius, il “suo” Sirius, preparasse alle ultime pagine di
“Harry Potter e il calice di fuoco”. Quando tutto si rompe irrimediabilmente.
Quando diventa impellente scegliere fra ciò che è giusto e ciò che è facile.
Quando la verità non è più manifesta, ma deve essere cercata tra indifferenza,
omertà e paura.
Nei primi due capitoli Harry scopre che
l’amore è la forza più potente che esista, una vera magia capace di vincere il mago oscuro più temuto.
Ma le cose si complicano, perché Lord Voldemort, come tutti i dittatori avidi
di potere, fa partire un’imponente macchina della propaganda, con l’obiettivo
di confondere i semplici e
coprire l’orrore con la menzogna. Se la notte si
avvicina, è bello sapere che la sera si popola di presenze amiche. Sirius e
Lupin, per esempio, ma anche figure nuove, apparentemente marginali ma sorprendenti, come la
professoressa Cooman.
Ho tra le mani la prima edizione Salani (febbraio 2000) di “
Harry Potter e il
prigioniero di Azkaban”, datata marzo 2001. La nona ristampa. La apro a caso e compare
pagina 296: l’inizio del capitolo 18, intitolato “
Lunastorta, Codaliscia,
Felpato e Ramoso”. Bastano quattro nomi per risvegliare un’onda di ricordi, che
sembra rinnovarsi ogni volta che
la maratona Harry Potter approda in tv, (ri)portando davanti al piccolo schermo milioni di ragazzi cresciuti a pane e Burrobirra, fra casa e
Hogwarts. Sono ricordi passati che profumano il presente.
Giovedì 26 novembre e giovedì 3 dicembre (con “Harry Potter e il
calice di fuoco”) si è chiamati ancora una volta a scegliere. Tu da che parte
stai?
Leggi anche https://parcodigiacomo.blogspot.com/2020/11/harry-potter-su-canale-5.html
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