venerdì 9 aprile 2021

Pensiero unico (1): J.K. Rowling

«Momenti bui e difficili ci attendono. Presto dovremo affrontare la scelta fra ciò che è giusto e ciò che è facile». Quando pronuncia queste parole, al termine del quarto capitolo della saga, Albus Silente ha già ben chiari nella mente i pericoli che il mondo magico corre

Il ritorno di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato è realtà, e nel suo discorso di fine anno il preside di Hogwarts decide di concentrare l’attenzione sul pericolo che ritiene più grave: il pensiero unico

Ma che cos’è il pensiero unico? Per comprendere il significato di questa parola occorre riprendere in mano la saga di Harry Potter, in modo particolare le ultime pagine di “Harry Potter e il calice di fuoco”. 

Hogwarts Express

Silente sa che Tu-Sai-Chi non userà la violenza manifesta per riconquistare il potere, almeno non da subito. Il Signore Oscuro metterà prima le mani sul Ministero della Magia, il governo, e sulla Gazzetta del Profeta, il principale quotidiano del mondo magico. 

Da lì partirà la propaganda, che come primo obiettivo guarderà alla scuola (non a caso Dolores Umbridge viene mandata a Hogwarts, dove prende sempre più potere fino a diventarne preside), alle giovani generazioni, mirando a creare un clima ostile alla verità. 

Harry Potter, da eroe, diventa così un paranoico ossessionato dalla sete della fama, Albus Silente un vecchio pazzo che insegue antiche illusioni, e attorno a loro si crea un deserto. Vengono esclusi dal dibattito pubblico, vengono derisi, additati come pazzi e pericolosi per l’ordine sociale. 

Intanto Tu-Sai-Chi lavora incessantemente nell’ombra e acquista sempre più potere, fino a quando getta la maschera e rivela al mondo il proprio disegno malvagio. A quel punto le coscienze si svegliano, «Harry Potter diceva il vero», ma ormai è tardi: le istituzioni non sono più dalla parte dei cittadini, non lo sono più gli auror, non lo sono più i funzionari del Ministero. Ovunque ci sono spie, ovunque ci sono inganni, ovunque ci sono ingiustizie. 

Eccolo, il pensiero unico: l’assenza totale di contrasti nel dibattito pubblico. Il Ministero della Magia fa arrivare un gufo alla redazione della Gazzetta del Profeta (nel mondo babbano si chiamano “veline”), il messaggio viene lanciato in prima pagina non come comunicazione del Ministero ma come notizia, i giornali che non accettano questa prassi subiscono pesanti intimidazioni (vedi cosa accade a “Il Cavillo”), a scuola viene ripetuta la narrazione imposta dal Ministero (Dolores Umbridge è a Hogwarts per questo), nelle chiacchiere fra amici e conoscenti chi osa criticare la comunicazione ufficiale diventa un sospettato. 

Così, un passettino per volta, la verità non ha più spazio. La verità diventa scomoda, fastidiosa, impopolare, tanto che alla fine anche chi la riconosce sceglie di tacerla. 

Come ci si può opporre a un nemico così pervasivo, a un nemico che può dare e togliere il lavoro, che può dare e togliere la stabilità economica, che può dare e togliere l’accesso all’istruzione? Che può dare e togliere la libertà. 

Quando combattere per la libertà significa rischiare di perdere carriera, amici, privilegi, molti decidono di arrendersi. Pur riconoscendo il male, scelgono un compromesso, un accordo. La speranza di continuare a vivere una pseudo normalità, a patto di chiudere la bocca di fronte all’orrore, è sempre l’ultima a morire. (continua…

Leggi anche https://parcodigiacomo.blogspot.com/2021/04/il-pensiero-unico-cose.html 

(Image by K B from Unsplash – Glenfinnan Viaduct, Glenfinnan, United Kingdom) 

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