Così tramonta il sole su Pavia, l’antica Ticinum, la
fiera città dalle cento torri e dalle centotrentacinque chiese. Dalla chiesa di
Sant’Alessandro, al quartiere Crosione, si intravede lo skyline della città.
Là, mentre il cielo si tinge di rosso, c'è un assaggio della storia cristiana
pavese: ecco la cupola del duomo e il campanile di Santa Maria del Carmine. Due
presenze amiche, fedeli, rassicuranti. Due sentinelle preziose sulla incolumità
di Pavia. Arrivo qui grazie a un passaparola last minute: da stasera, per
aiutare la preghiera personale, verrà esposto il Santissimo Sacramento ogni
giorno dalle 16.30 alle 19, e il venerdì anche dalle ore 21 alle 22.
La chiesa
è grande, costantemente aerata, e i fedeli devono disporsi il più lontano
possibile gli uni dagli altri, evitando qualsiasi forma di assembramento.
Sentiamo forte il bisogno dei riti in questa Quaresima che, come ha detto il
vescovo Corrado, sembra una traversata del deserto. Sono simboli pieni di
significati, sono forma che dà accesso alla sostanza, che ci avvicina a un
Mistero grande. La chiesa di Sant’Alessandro, inoltre, rimane aperta ogni
giorno dalle 7.30 alle 19 per la preghiera personale. Fondamentale il
rispetto delle regole: la preghiera ha lo stesso valore anche se viene recitata
qualche panca più indietro. Mentre il giorno volge al tramonto, don Dante
impartisce la benedizione con l’ostensorio, e le campane suonano le 7 di sera.
In lontananza risuona la sirena di un’ambulanza, seguita a breve da altre due:
non c’è fuga dal mondo, nel silenzio di questa chiesa, ma affidamento del
mondo.
La bella Pavia oggi è un punto fermo su una mappa colorata di rosso, e
questo colore ci richiama tutti al sacrificio. Con il cuore vicino agli
operatori sanitari del San Matteo, che combattono senza tregua da giorni. Uniti
nella comunione dei santi con tutti i fedeli, in modo particolare i malati, gli
anziani, chi si sente più esposto e solo di fronte alla possibilità della
malattia. In questa insolita Quaresima senza le Messe con concorso di popolo,
la preghiera personale nelle parrocchie costruisce ponti tra la terra e il
cielo.
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