Premio alla carriera sì, premio alla carriera no, il dibattito di
queste settimane ha riacceso i riflettori sulla Rossa e sulla sua carriera
unica nel panorama musicale italiano. Oggi ci sono giovani che sentono il nome
di Milva per la prima volta, ma ci sono anche meno giovani che ritrovano una
voce amata e mai dimenticata. Per tutti rimane una storia incredibile, tutta
da riscoprire…
«Dopo aver trionfato in un concorso di voci nuove,
arrivando prima su ben 7600 partecipanti, viene lanciata al Festival di Sanremo
nel 1961 dove si classifica terza con “Il mare nel cassetto”. L’anno dopo è
seconda con “Tango italiano”. In questo periodo canta “Flamenco Rock” e
“Milord”, nei quali il suo forte timbro vocale, celebre per la ricchezza di
sfumature dai bassi intensi ai vibranti vocalizzi di note alte, trova la sua
ideale collocazione esaltando le capacità interpretative notevoli. Vince nel
1971 la Gondola d’Oro con la canzone “La filanda”, che risulta il disco più
venduto dell’anno.
Milva interpreta con versatilità la canzone leggera e le opere liriche (ha lavorato con Luciano Berio), il teatro leggero (ha lavorato con Gino Bramieri e Davide Riondino) e quello impegnato (famosissime le sue interpretazioni brechtiane che ne hanno fatto un vero personaggio cult in Germania) passando per spettacoli televisivi (“Palcoscenico” con Oreste Lionello, “Al Paradise” con Heather Parisi) e commedie musicali (“Mai di sabato”, “Signora Lisistrata”, “Angeli in bandiera” e “Un mandarino per Teo”). Ha fatto anche delle incursioni cinematografiche (“La bellezza di Ippolita” con Gina Lollobrigida, “D’amore si muore” con Peppino Patroni Griffi, “Via degli specchi” di Giovanna Gagliardo e “Celluloide” di Lizzani).
Milva interpreta con versatilità la canzone leggera e le opere liriche (ha lavorato con Luciano Berio), il teatro leggero (ha lavorato con Gino Bramieri e Davide Riondino) e quello impegnato (famosissime le sue interpretazioni brechtiane che ne hanno fatto un vero personaggio cult in Germania) passando per spettacoli televisivi (“Palcoscenico” con Oreste Lionello, “Al Paradise” con Heather Parisi) e commedie musicali (“Mai di sabato”, “Signora Lisistrata”, “Angeli in bandiera” e “Un mandarino per Teo”). Ha fatto anche delle incursioni cinematografiche (“La bellezza di Ippolita” con Gina Lollobrigida, “D’amore si muore” con Peppino Patroni Griffi, “Via degli specchi” di Giovanna Gagliardo e “Celluloide” di Lizzani).
Il suo nome al
grande pubblico è comunque legato indissolubilmente alla grande padronanza
scenica, alla varietà e alla raffinatezza dell’interpretazione. Molto nota e
apprezzata anche all’estero, specie in Francia e in Germania dove ha vinto
numerosi dischi di platino, si è esibita con successo anche in Giappone (26ma
tournée), in Spagna, in Corea, in Grecia e in Sudamerica. Una carriera accanto
a nomi di grande prestigio internazionale come Ennio Morricone, Francis Lai,
Gino Negri, Mikis Theodorakis, Vangelis, Thanos Mikroutsikos, Franco Battiato
(celebre il disco L.P. “Milva e dintorni”), Enzo Jannacci (“La rossa”), Luciano
Berio (interpreta “La vera storia”), Giorgio Strehler, per cui è famosissima
come Jenny dei Pirati nell’allestimento de “L’Opera da tre soldi” del 1973.
Astor Piazzolla la eleggerà a sua interprete favorita, la vorrà accanto in
alcuni suoi tour mondiali e le dedicherà l’Opera in tango “Maria de Buenos
Aires”.
Particolare e interessante è il disco-tour con la poetessa Alda Merini
su musiche di Giovanni Nuti, con cui la cantante conferma la sua originalità
nel mondo dello spettacolo italiano. L'ultima sua pubblicazione è “In
territorio nemico” che contiene testi di Giorgio Faletti tra cui la suggestiva
“The show must go on”, con la quale ha partecipato al Festival di Sanremo del
2007.
Nel 2006 è stata invitata dal Berliner Ensemble in occasione del
“Brecht-Fest” e ha ricevuto dal presidente tedesco Horst Köler
l’importante onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale
di Germania. Nel gennaio del 2008 è stata insignita dal Presidente della
Repubblica del titolo onorifico di Commendatore». (dal libretto dello
spettacolo “La variante di Lüneburg”, una produzione
a.ArtistiAssociati)
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