Come si può mantenere lo sguardo fiducioso e incantato di
fronte alla diagnosi “melanoma al quarto stadio con metastasi”? Come si fa a
continuare a vivere, a sorridere, a suonare, senza gridare ogni istante contro
gli altri e contro Dio il proprio dolore? La terribile diagnosi piomba nella
vita di Carlotta Nobile il 5 ottobre del 2011.
Carlotta ha solo 22 anni, ma ha già ottenuto un diploma al conservatorio e la maturità classica, ha girato l’Europa con i più grandi maestri di violino, si sta laureando in storia dell’arte e ha scritto due libri. La prima reazione è la rabbia: perché a me? Perché questo errore del destino? Perché il cancro dopo tutti i miei sforzi per realizzare bene la mia vita?
Carlotta ha solo 22 anni, ma ha già ottenuto un diploma al conservatorio e la maturità classica, ha girato l’Europa con i più grandi maestri di violino, si sta laureando in storia dell’arte e ha scritto due libri. La prima reazione è la rabbia: perché a me? Perché questo errore del destino? Perché il cancro dopo tutti i miei sforzi per realizzare bene la mia vita?
Poi, dopo un colloquio con suor Rosa, la sua
maestra d’asilo, e l’incoraggiamento del fratello Matteo, allora quattordicenne
(“Questa non è una punizione, ma una prova, dalla quale tu uscirai più forte di
prima”), Carlotta riacquista l’entusiasmo e la sua instancabile voglia di fare,
di conoscere, di imparare. Nell'aprile 2012 apre la pagina Facebook "Il
Cancro E Poi_", e in agosto il sito ilcancroepoi.com, due luoghi virtuali
nei quali la sofferenza viene sublimata da una fede ritrovata, riscoperta, e si
trasforma in incoraggiamento luminoso per i lettori. Le sue parole lasciano
senza fiato, così come accade di fronte alla serenità della sua famiglia, che
per logica puramente umana dovrebbe essere a pezzi, devastata dal dolore, e
invece gira l’Italia per raccontare un amore che salva.
Il 4 marzo del 2013, dopo una crisi cerebrale particolarmente violenta, scrive: «Io sono guarita nell’anima. In un istante, in un giorno qualunque, al risveglio da una crisi. Ho riaperto gli occhi ed ero un’altra. E questo è un miracolo. E in un attimo capisci che è stato proprio quel cancro a GUARIRTI L’ANIMA, a riportare ordine nella vera essenzialità della tua vita, a ridarti la Fede, la speranza, la fiducia, l’abbandono, la consapevolezza di essere finalmente diventata chi per una vita intera hai fatto di tutto per essere e non eri stata mai: una donna SERENA! Capisci che è stato il cancro a permetterti finalmente di amare te stessa in un modo incondizionato, con tutti i tuoi pregi e tutti i tuoi limiti, a godere di ogni più piccolo istante, ad assaporare ogni attimo, ogni odore, ogni gusto, ogni sensibilità, ogni parola, ogni condivisione, ogni più piccolo frammento di infinito condensato in un banalissimo e preziosissimo istante. Capisci che è stato il cancro, con il suo tormento, con le sue aggressività, con le sue asprezze a portarti infine la LUCE».
In uno degli
ultimi messaggi alla cara mamma Adelina, Carlotta scrive: «C’è un disegno più
grande. Tutto questo ha un senso unico e io sono orgogliosa di poter crescere
così e vivere questa cosa. E che bello che mi è arrivata la fede! Come facevo
senza? Che vita ignobile! Che vita arida senza fede! Senza fiducia e abbandono
a Dio! Io voglio andare a Medjugorje quest’estate! Comunque questo rosario è
una cosa meravigliosa, manco lo vedo nel buio, lo tengo in mano e prego da
un’ora. Mi mette una pace dentro… non ci sono parole! Perché ora FINALMENTE
sono sana dove non lo ero da due anni, cioè DENTRO, nell’anima!!!! Andrà tutto
bene, perché si è nelle Sue mani, e nelle mani di Dio non può che andare tutto
bene… è troppo bella questa serenità!».
La solennità di Ognissanti passa anche
da qui, dalla gioia di un incontro salvifico, quello di Carlotta con la fede, e
dalla luce della sua testimonianza, che ieri sera è risuonata nella basilica di
Santa Maria del Carmine a Pavia, durante la veglia nella Notte dei Santi,
grazie alle parole del fratello Matteo, di mamma Adelina e di papà Vittorio. «La
vita vale la pena sempre – ha ricordato Matteo, tornando con la memoria agli
ultimi mesi di vita di Carlotta –, anche se tutti i nostri progetti saranno
stracciati. La vita non è bella nonostante tutto, la vita è bella grazie a
tutto».
Anche io c'ero con voi, ieri sera, ed è stata una testimonianza davvero significativa! E poi, in coda a tutto, mi ha fatto piacere apprendere che Carlotta aveva un blog, nel senso che anche questi tanto vituperati nuovi mezzi di comunicazione non sono poi da condannare a 360°!
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