«Miei cari ragazzi,
ho predisposto un volumetto con i
vostri lavori più belli, che non sempre siamo riusciti a leggere in classe. C’è
anche il racconto di Valentina e una “cosina” che avevo scritto qualche tempo
fa, e che vi dedico, pensando al periodo impegnativo e meraviglioso dell’adolescenza
che state vivendo.
È un’idea per lasciarvi un ricordo del tempo passato
insieme: abbiamo lavorato, vi ho sempre trovati curiosi, entusiasti,
disponibili e, se posso dire, contenta, che ho la fortuna di fare il lavoro
(per me) più bello del mondo, lo devo a studenti come voi, oltre che,
naturalmente, alle “cose meravigliose” che altri hanno scritto per noi.
Ci
sarebbe stato ancora moltissimo da leggere e gustare insieme! Però vi dico
anche che un po’ v’invidio, perché avete ancora tanto da conoscere: i Russi, i
Francesi, i Sudamericani…! Un libro ti aiuta a fuggire da te stesso, quando ne
hai bisogno (come dice Pennac), ed è anche il modo più formidabile per
rientrarvi, riuscendo a capirsi un po’ di più (come dice Proust).
Grazie di
tutto.
Buona fortuna per tutto quello che desiderate.
Un abbraccio:
Chiara
Gramegna».
È il 30 maggio del 2007, siamo agli sgoccioli del secondo anno al liceo
scientifico Torquato Taramelli di Pavia. La classe 2D sta per entrare nel
triennio, con nuovi professori e nuove materie. La professoressa Gramegna,
docente di Lettere, entra in classe con un misterioso plico di libretti bianchi
e ne posa uno su ogni banco.
Lì dentro, fotocopiate e pinzate, ci sono alcune nostre verifiche di italiano, le migliori. Andrea, il 5/5/06, scrive una lettera a Michele Amitrano. Ma a scrivere non è Andrea, bensì Michele Carducci, il “bambino del buco” di Acqua Traverse, in un gioco letterario che pesca dal romanzo e apre a nuove storie. Il 20/1/07, Sara scrive di Ulisse, un Ulisse diverso, fotografato dalle parole di Dante e di Francesco Guccini. Anche Mattia, nella verifica del 20/1/07, sceglie come protagonista Ulisse, «colpevole di aver oltrepassato le colonne d’Ercole».
Il 22/5/07 Valentina analizza invece il dialogo fra il cardinale Federigo Borromeo e don Abbondio, che «pur di salvarsi aveva fatto annullare un matrimonio, e ora si trova fra i lupi, fra le parole del cardinale e la sua coscienza». Sono passati più di 12 anni da quel giorno. La curiosità c’è ancora, la voglia di scoprire mondi nuovi pure. Prof Gramegna, grazie.
Lì dentro, fotocopiate e pinzate, ci sono alcune nostre verifiche di italiano, le migliori. Andrea, il 5/5/06, scrive una lettera a Michele Amitrano. Ma a scrivere non è Andrea, bensì Michele Carducci, il “bambino del buco” di Acqua Traverse, in un gioco letterario che pesca dal romanzo e apre a nuove storie. Il 20/1/07, Sara scrive di Ulisse, un Ulisse diverso, fotografato dalle parole di Dante e di Francesco Guccini. Anche Mattia, nella verifica del 20/1/07, sceglie come protagonista Ulisse, «colpevole di aver oltrepassato le colonne d’Ercole».
Il 22/5/07 Valentina analizza invece il dialogo fra il cardinale Federigo Borromeo e don Abbondio, che «pur di salvarsi aveva fatto annullare un matrimonio, e ora si trova fra i lupi, fra le parole del cardinale e la sua coscienza». Sono passati più di 12 anni da quel giorno. La curiosità c’è ancora, la voglia di scoprire mondi nuovi pure. Prof Gramegna, grazie.
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