Ogni volta che si passa davanti a un edifico abbandonato,
la curiosità prende il controllo e fa rallentare il passo, fino a fermarlo. Quei
muri scrostati, quelle finestre mosse dal vento, quell’edera che
prepotentemente cerca di prendere il sopravvento sui mattoni: tutto sembra
immobile, eppure non è così. Se parliamo di grandi alberghi fantasma poi,
sembra che lì la vita si sia fermata da poche ore, da pochi giorni. Le cucine
sono silenziose, attrezzate, pronte a sfornare delizie. Le camere arredate, con
la carta da parati che ancora riscalda le pareti, conservano decine di storie
dei loro ospiti passati, tutte da raccontare.
Marcella Milani ha uno sguardo
capace di vedere al di là: oltre una finestra rotta vede l’hotel ancora pieno
di persone, con i facchini che trasportano i bagagli, con gli ospiti che si
ristorano nelle loro stanze. La hall è piena di movimenti, profumi, rumori. Nel
piccolo teatro s’odono gli applausi. Sulla terrazza distesa in cima alle
colline si serve il thè del pomeriggio. Passato e presente si fondono nelle sue
fotografie, in scatti capaci di immortalare l’invisibile, capaci di convincere
questi oggetti inanimati a prendere vita, a iniziare un racconto fatto di lusso
e di spensieratezza, di musiche e di amori. Di un bel mondo, forse scomparso
per sempre.
Visitare “Exit” significa avere accesso alla vita segreta dei
grandi alberghi fantasma della provincia di Pavia. Un presente che è fatto di
passato, un’immobilità che è fatta di movimenti nascosti all’occhio umano. Fino
al 10 novembre “Exit” è nello Spazio Arti Contemporanee Del Broletto. Non
perdetela!
Nessun commento:
Posta un commento
E tu, cosa ne pensi?