«Come hobbit in una Terra di Mezzo soggiogata da Sauron.
Piccoli, fragili, soli. La fotografia di Tolkien sembra scattata pochi giorni
fa: Isengard pare dietro l’angolo, lì ogni giorno vengono forgiate nuove
menzogne, e Mordor è ormai una città nella città. Nelle nostre città. Ma tutto
questo avviene nel silenzio, quasi con dolcezza: nell’aria non risuonano i
corni della battaglia, il cielo non è sconquassato da nuvole tempestose. Eppure
l’avanzata di Sauron continua ineluttabile, mossa dall’obiettivo di trasformare
le comunità in gruppi di pedine grigie, sconosciute e intercambiabili…»
Per il blog di Costanza Miriano una riflessione su Sauron e noi. (foto
Wikipedia.org)
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