«(…) C’è ancora una seconda parola nel racconto di Natale
sulla quale vorrei riflettere insieme a voi: l’inno di lode che gli angeli
intonano dopo il messaggio circa il neonato Salvatore: “Gloria a Dio nel più
alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini del suo compiacimento”. Dio è
glorioso. Dio è luce pura, splendore della verità e dell’amore. Egli è buono. È
il vero bene, il bene per eccellenza. Gli angeli che lo circondano trasmettono
in primo luogo semplicemente la gioia per la percezione della gloria di Dio. Il
loro canto è un’irradiazione della gioia che li riempie. Nelle loro parole
sentiamo, per così dire, qualcosa dei suoni melodiosi del cielo.
Là non è sottesa alcuna domanda sullo scopo, c’è semplicemente il dato di essere colmi della felicità proveniente dalla percezione del puro splendore della verità e dell’amore di Dio. Da questa gioia vogliamo lasciarci toccare: esiste la verità. Esiste la pura bontà. Esiste la luce pura. Dio è buono ed Egli è il potere supremo al di sopra di tutti i poteri. Di questo fatto dovremmo semplicemente gioire in questa notte, insieme agli angeli e ai pastori.
Là non è sottesa alcuna domanda sullo scopo, c’è semplicemente il dato di essere colmi della felicità proveniente dalla percezione del puro splendore della verità e dell’amore di Dio. Da questa gioia vogliamo lasciarci toccare: esiste la verità. Esiste la pura bontà. Esiste la luce pura. Dio è buono ed Egli è il potere supremo al di sopra di tutti i poteri. Di questo fatto dovremmo semplicemente gioire in questa notte, insieme agli angeli e ai pastori.