Domenica preziosa con l'apertura straordinaria
dell'Arsenale, dove ogni angolo racconta un pezzo di storia, con la mostra
dedicata a Maria Corti, presso il Broletto, dove ogni pagina di carta vola
sulla fantasia, e con l'esposizione "In-Stallo. Vestire lo spazio",
presso Santa Maria Gualtieri, dove l'arte contemporanea ricerca la bellezza.
Pavia: città ricca di storia passata, presente e futura. Come si fa a non
amarti?
“L’area sulla quale, nel corso degli anni, si è
sviluppato l’Arsenale di Pavia così come oggi lo vediamo, venne espropriata nel
1862, un anno dopo la proclamazione dell’Unità di Italia.
La scelta derivò probabilmente dall’essere questa area
adiacente alla Caserma Rossani, dove nel 1859 era stato stanziato il Reggimento
Pontieri con relative officine. La necessità di nuovi edifici idonei
all’attività produttiva che si andava sviluppando e, nel contempo,
l’opportunità di una sorveglianza militare di facile attuazione furono
probabilmente gli elementi determinanti nella scelta dell’area.
L’area dell’Arsenale è molto grande (mq. 140.000),
collocata all’interno dell’edificato e in prossimità del centro storico, si
affaccia sul Ticino, è attraversata dal Navigliaccio, al suo interno sono
presenti edifici storici di grande interesse. Ha quindi tutte le
caratteristiche urbanistiche, ambientali e storiche per farne un grande polo di
interesse cittadino, un complesso di spazi, luoghi, edifici per il rilancio
dell’iniziativa sociale, economica e culturale dell’intera città. (…)
Gli
edifici storici che abbiamo di fronte sono stati costruiti tra il 1865 e la
fine secolo, quindi in un arco di tempo di circa 35-40 anni e secondo progetti
diversi e successivi, ma seguendo fedelmente una precisa impostazione iniziale:
l’asse di simmetria sul quale, partendo dall’ingresso con cancello arretrato e
invito curvilineo sui due lati, si allineano la facciata, gli androni carrai, i
cortili e, a finire, il corridoio coperto che divide in due parti l’ultimo
edificio. (…)
Il complesso di edifici che viene normalmente identificato come
Caserma Rossani è in realtà l’ex Monastero di San Salvatore, una delle più
significative strutture conventuali della nostra città. Le origini risalgono
all’epoca longobarda, come attestato da Paolo Diacono (circa 720-799) nella sua
Historia Langobardorum. Secondo Paolo Diacono, la chiesa fu fondata nel VII
secolo per volontà regia e accolse le spoglie di tre o forse quattro re
longobardi.” (da “Storia e architettura dell’Arsenale”, di Enrico Sacchi, “Arsenale creativo”)
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