Zucche (vuote), maschere, trucchi, scheletri e cappelli da strega. Nonostante il Covid-19, i supermercati sono già pieni di articoli dedicati ad Halloween. Non è ancora chiaro come si potrà fare “dolcetto o scherzetto”, dato che potrebbe essere necessario disinfettare i gommoni e mettere in quarantena i cioccolatini, ma l’imperativo categorico è vendere. Poi si vedrà.
Anche i giornali iniziano a occuparsi di Halloween 2020 con largo anticipo: l’agenzia “Ansa” spiega come non rinunciare alla festa nonostante la pandemia, “Amica” consiglia i 12 film horror più spaventosi da vedere su Netflix ad Halloween, “SKyTg24” intervista alcuni esperti che invitano a evitare i festeggiamenti, “Corriere Romagna” fotografa la situazione di Mirabilandia, che punta su Halloween per recuperare dopo il lockdown, “Today” guarda invece agli Stati Uniti, dove il coronavirus spegne per la prima volta la tradizione del “dolcetto o scherzetto”.
Ma la notte del 31 ottobre non è solo questo. La notte del 31 ottobre è in realtà una notte di luce.
Dietro il business compulsivo e le maschere tenebrose c’è la storia, profondamente cristiana, di una notte nella quale il Cielo si fa più vicino alla Terra. Per questo, dalle pagine virtuali del nostro blog, vogliamo rilanciare “Una luce nella notte di Halloween”. Nata nel 2019 grazie all’idea di don Donato Vicini, sacerdote ambrosiano e voce di Radio Mater, l’iniziativa vuole essere un segno di luce quando tutto sembra protendere verso il buio. Un piccolo gesto di speranza, accessibile anche a chi non crede, per dire una cosa semplice quanto dimenticata: oltre c’è Altro.
Come partecipare a “Una luce nella notte di Halloween”? Servono un santino, un cero, una finestra. Tempo di preparazione: 2 minuti. Difficoltà: facile. «Il 31 ottobre, vigilia di Tutti i Santi, vi invito ad accendere un cero con accanto l’immagine di un santo sul balcone, sulla finestra, sulla porta di casa, in ufficio, in negozio e in oratorio – propone don Donato –, per mostrare all’Italia i volti più belli della nostra nazione: i santi». Per i più tecnologici l’invito è postare sui social la foto del cero con l’hashtag #UnalucenellanottediHalloween.
Fine? No. Perché l’alternativa comprende anche il dopocena: le diocesi italiane organizzano ogni anno eventi speciali per la notte del 31 ottobre. A Pavia, ad esempio, alle ore 21 nella basilica di Santa Maria del Carmine, ci sarà l’ormai tradizionale Veglia nella Notte dei Santi, dedicata quest’anno alla figura di Carlo Acutis. Forse non sarà possibile partecipare in presenza alle iniziative della propria diocesi a causa della pandemia, ma sarà possibile seguire in streaming veglie di preghiera e incontri.
Ultimo compito: cercare sul sito della propria diocesi e sui media diocesani gli eventi. Sabato 31 ottobre, dalle ore 18 in avanti, accendiamo una luce nella notte di Halloween.
Leggi anche https://parcodigiacomo.blogspot.com/2019/10/una-luce-nella-notte-di-halloween.html
(Image by Rebecca Peterson-Hall from Unsplash)
������Io faccio da SEMPRE.....Sono calabrese...la mia mamma usava lasciare la tavola apparecchiata con i frutti di stagione ...il pane benedetto....e il vino santo....������per accogliere le Anime dei ns.Cari������
RispondiEliminaIl numero dei positivi continua a crescere forse la cosa giusta da fare il 31 sera è stare ciascuno nella sua casa e pregare. Pregare perché passi presto questa brutta pandemia. Spero che in tv daranno spazio a qualche veglia di preghiera per la notte dei santi.
RispondiEliminaVenerdì ho comprato due ceri e sabato 31 li accenderò, uno sul balcone del soggiorno e uno sul davanzale della mia camera da letto, vicino ai santini di San Giovanni Paolo II e Santa Rita.
RispondiEliminaBello!
RispondiEliminaMi piace, giro il link sulla chat con le mie colleghe di scuola.
RispondiEliminaVeramente io sono almeno 10 anni che la notte di Halloween accendo un cero sul davanzale della finestra! Quest'anno ci metterò vicino anche un santino e poi posto tutto.
RispondiElimina