Milano riparte, i bar riaprono, forse si torna anche a scuola.
Qual è la decisione giusta? In Giappone si preparano a fronteggiare un’epidemia
dalle proporzioni spaventose, con il premier Shinzo Abe che ha ordinato la chiusura di tutte le scuole del Paese. Una donna giapponese da poco guarita dal
coronavirus si è ammalata una seconda volta: può accadere anche questo? Il
virus, con l’aumento dei contagi, potrebbe anche mutare, magari diventando più
aggressivo? Sentiamo spesso ripetere “solo il 15% dei pazienti ha complicanze
respiratorie serie”, ma il 15% di quale cifra? Oggi siamo arrivati a 650 pazienti positivi in tutta Italia, nonostante le ordinanze rigide che
comprendono anche la celebrazione delle messe a porte chiuse. Intanto però ci
sono piccole e medie aziende in affanno, che rischiano di perdere ordini. Ci
sono liberi professionisti bloccati, e ogni giorno di lavoro perso per loro
significa zero guadagni e incertezza sui guadagni futuri. Cosa succede al Paese
se le aziende si fermano? Molte aziende e molte partite iva arrivano da mesi, da
anni difficili. Non possono permettersi lunghi stop. Il coronavirus si
diffonde con energia instancabile, ed è in grado di mettere in seria difficoltà
soprattutto i più anziani, le persone fragili, chi già sta lottando con altre
patologie. La salute, le imprese, le persone, i posti di lavoro. Qual è la
decisione giusta?
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