Mai come
quest’anno Halloween si fa sentire. Da almeno una settimana nelle panetterie ci
sono biscotti a forma di ragno, fantasma e zucca, nei bar ragnatele finte
corrono lungo il bancone, in un grande vivaio ho trovato addirittura una
riproduzione della morte (con scheletro, mantello, cappuccio nero e falce),
accanto alla cassa. Halloween o legge di bilancio? Mi è rimasto il dubbio.
Cari amici del parco di Giacomo, ho chiesto a don Donato Vicini, sacerdote ambrosiano e voce di Radio Mater, di fare un tagliando alla nostra bussola per questi giorni così particolari.
Cari amici del parco di Giacomo, ho chiesto a don Donato Vicini, sacerdote ambrosiano e voce di Radio Mater, di fare un tagliando alla nostra bussola per questi giorni così particolari.
Foto di S. Hermann & F. Richter da Pixabay |
Halloween si espande, anche sul calendario, ma
da dove nasce questa insistenza sulla notte? Come si spiega questa pervasività
del volto oscuro di Halloween? «Da un lato c’è l’attrazione del proibito –
spiega don Donato Vicini –, come quando la mamma ci diceva “non aprire quella
scatola lì”, e il nostro primo pensiero era scoprire cosa ci fosse dentro. Il
proibito però non soddisfa mai in pieno l’uomo, dunque bisogna alzare
l’asticella sempre più in alto.
Va poi detto che, quando togli la luce, avanzano le tenebre. Se non proponi più i modelli belli e luminosi, se non presenti più la bellezza della fede, avanza il buio. Non rimangono spazi vuoti, non esistono spazi neutri fra Dio e il diavolo. Halloween inoltre è un grande business, e l’idea di vederci tutti come consumatori manipolabili è da sempre affascinante per i potenti di turno».
Va poi detto che, quando togli la luce, avanzano le tenebre. Se non proponi più i modelli belli e luminosi, se non presenti più la bellezza della fede, avanza il buio. Non rimangono spazi vuoti, non esistono spazi neutri fra Dio e il diavolo. Halloween inoltre è un grande business, e l’idea di vederci tutti come consumatori manipolabili è da sempre affascinante per i potenti di turno».
Foto di S. Hermann & F. Richter da Pixabay |
Ci sono segnali in controtendenza, in
America ad esempio si sta sviluppando un forte merchandising dedicato alla
festa di Holyween, con piatti e bicchieri pieni di santi: «Attenzione però a questa
contrapposizione Holyween versus Halloween – avverte don Donato Vicini –, perché
non si può mettere sullo stesso piatto, in senso metaforico e in senso pratico,
uno zombie e un santo.
L’interesse è ancora una volta puramente economico: se, come azienda, produco sia piatti con zombie che con santi, guadagno magari il doppio. A fine festa però, i piatti con i santi finiscono nel cestino».
L’interesse è ancora una volta puramente economico: se, come azienda, produco sia piatti con zombie che con santi, guadagno magari il doppio. A fine festa però, i piatti con i santi finiscono nel cestino».
Foto di Holger Schué da Pixabay |
La città si fa
buia e si riempie di mostri, eppure la sofferenza e la morte sono un tabù: «Oggi non si portano più i morti in casa, ci sono le case
funerarie, non si portano più i bambini a vedere quando il nonno o la nonna
muore, eppure poi negli asili si festeggia Halloween – dice don Donato Vicini
–. Halloween è una festa intrisa di morte, ma quando nella nostra vita arriva
“sorella morte”, come ricorda San Francesco, noi non abbiamo più armi per
affrontarla, perché l’unica arma per affrontare la morte è la fede. Solo la
fede ci dice che oltre la morte c’è la vita».
Gianna Jessen non si stanca di ripetere «non posso cambiare il mondo se sono come il mondo che voglio cambiare», allora come possiamo vivere in modo diverso queste giornate? «Il 31 ottobre, vigilia di Tutti i Santi, vi invito ad accendere un cero con accanto l’immagine di un santo sul balcone, sulla finestra, sulla porta di casa, in ufficio, in negozio e in oratorio – propone don Donato –, per mostrare all’Italia i volti più belli della nostra nazione: i santi. E se qualcuno busserà alla nostra porta, regaliamo un santino, raccontiamo la nostra fede, come ci invita a fare San Pietro apostolo quando dice “non rendete male per male né ingiuria per ingiuria, ma rispondete augurando il bene”. Arrivano giorni di comunione speciale con il Cielo, giorni pieni di luce per dissipare le tenebre sulla Terra».
Gianna Jessen non si stanca di ripetere «non posso cambiare il mondo se sono come il mondo che voglio cambiare», allora come possiamo vivere in modo diverso queste giornate? «Il 31 ottobre, vigilia di Tutti i Santi, vi invito ad accendere un cero con accanto l’immagine di un santo sul balcone, sulla finestra, sulla porta di casa, in ufficio, in negozio e in oratorio – propone don Donato –, per mostrare all’Italia i volti più belli della nostra nazione: i santi. E se qualcuno busserà alla nostra porta, regaliamo un santino, raccontiamo la nostra fede, come ci invita a fare San Pietro apostolo quando dice “non rendete male per male né ingiuria per ingiuria, ma rispondete augurando il bene”. Arrivano giorni di comunione speciale con il Cielo, giorni pieni di luce per dissipare le tenebre sulla Terra».
A Pavia la sera del 31 ottobre ci sarà l’ormai tradizionale Veglia
nella Notte dei Santi: cercate sul sito della vostra diocesi le iniziative
dedicate!
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