<<“Si sentiva che c’era Qualcuno con noi”. Credo che molti
dei presenti al concerto di Avvento tenutosi nella chiesa di S. Alessandro
Sauli la sera del 3 dicembre abbiano avuto questo pensiero. Perché non è stato
“solo” un momento di preghiera in preparazione al Natale, come recitava la
locandina dell’evento, bensì un vero incontro. Un incontro di fede, tra
fratelli, in una chiesa. No, i luoghi e le ricorrenze non sono casuali. Ma
partiamo dai cori, tre: “Con un cuore solo”, coro dei giovani universitari, corale
di S. Genesio Martire e corale Felice, di S. Alessandro. Percorsi diversi,
repertori diversi, che però si sono incontrati nella condivisione del canto che
ha chiuso la serata, il “Salve Regina” del Gen Verde. Solo una piccola prova
venti minuti prima del concerto, un centinaio di coristi sull’altare… Non era
assolutamente scontato che il canto ne uscisse bene! E invece è successo
qualcosa di speciale, perché tutti ci siamo armonizzati sulla stessa melodia,
che partiva dal cuore. Fin da subito, entrando in S. Alessandro accolti
festosamente da don Dante, ci siamo sentiti a casa. Si avvicina la notte che ha
cambiato il corso della storia; nel nostro piccolo, anche la notte di sabato
stava lasciando un segno luminoso nella nostra avventura personale di cantori.
Non stiamo vivendo e non andiamo verso tempi facili. La
fede, quando non è apertamente ridicolizzata, è relegata a momento intimo e
personale, a dialogo con una fantomatica voce interiore da fare soli e chiusi
nella propria casa. Ma la fede è l’incontro con una persona viva, Gesù, che
condiziona tutti i nostri incontri successivi. I segni delle nostre radici
cristiane, che tanto ornano la nostra bella Pavia, ci ricordano che non siamo
qui per vivacchiare, come ribadisce spesso Papa Francesco, ma per dare un senso
alla nostra vita e per trasformare la realtà. Momenti come questo rendono
famigliari i lineamenti dei nostri volti, danno colore e riconoscimento alla
folla confusa nella quale ci trasformiamo quotidianamente a causa dei ritmi della vita di oggi.
Non è facile chiamarsi subito fratelli, ma possiamo anche
iniziare a vederci come cugini, no? Vivere insieme la storia della Chiesa che è
in Pavia ci aiuterà a scoprire che siamo davvero parenti stretti.
Ci salutiamo nel tempo dell’attesa, con l’augurio di
ritrovarci insieme nel tempo dell’esultanza. E, come abbiamo cantato tutti
insieme nel bis (qui addirittura senza prove, e lo dobbiamo sottolineare con
orgoglio): “Egli è rifugio nelle avversità, dalla tempesta ti riparerà. È il
tuo baluardo e ti difenderà, la forza sua Lui ti darà.”>> (“Tre cori, una
comunità”, Giacomo Bertoni, “il Ticino”, venerdì 9 dicembre 2016, anno 125, n.
46, p. 14)
“il Ticino”: ogni venerdì in tutte le parrocchie della diocesi di
Pavia e in tutte le edicole della provincia di Pavia. E tu, hai già acquistato
la tua copia?
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