Si è conclusa da poco la 31° Giornata Mondiale della
Gioventù, che ha richiamato i giovani di tutto il mondo a Cracovia.
La Gmg è la
festa della Chiesa giovane, è un momento di “riossigenazione spirituale”, come
l’ha definita Papa Francesco, ma è anche un cammino che inizia a Cracovia e
prosegue poi nelle diocesi e nelle città di ciascuno di noi.
Dal 31 luglio 2016
fino all’estate del 2019: questo il tempo che abbiamo per irradiare nel mondo la
luce incontrata in Polonia.
Ci saranno momenti nei quali l’energia mancherà... Ecco
allora alcune “Pillole di Gmg”: citazioni raccolte durante questa settimana di
gioia e incontro, settimana che ho avuto il piacere di seguire per
Radio Mater. Sono parole pronunciate a Cracovia o richiamate dal passato, che
hanno tratteggiato i contorni di questa indimenticabile Giornata Mondiale della Gioventù.
Ti
senti spento? Una “Pillola di Gmg” al giorno toglie la “divano-felicità” di
torno!
(Attenzione, le "Pillole di Gmg" non sono da intendersi come sostituti di una vita spirituale sana ed equilibrata!)
(Attenzione, le "Pillole di Gmg" non sono da intendersi come sostituti di una vita spirituale sana ed equilibrata!)
“Noi non vogliamo vincere l’odio con più odio, vincere la
violenza con più violenza, vincere il terrore con più terrore. E la nostra
risposta a questo mondo in guerra ha un nome: si chiama fraternità, si chiama
fratellanza, si chiama comunione, si chiama famiglia.” (Papa Francesco)
“Facciamo un momento di silenzio e preghiamo; mettiamo
davanti a Dio le testimonianze di questi amici, identifichiamoci con quelli per
i quali “la famiglia è un concetto inesistente, la casa solo un posto dove
dormire e mangiare”, o con quelli che vivono nella paura di credere che i loro
errori e peccati li abbiano tagliati fuori definitivamente. Mettiamo alla
presenza del nostro Dio anche le vostre “guerre”, le nostre “guerre”, le lotte
che ciascuno porta con sé, nel proprio cuore. E per questo, per essere in
famiglia, in fratellanza, tutti insieme, vi invito ad alzarvi, a prendervi per
mano e a pregare in silenzio. Tutti.” (Papa Francesco)
“Ma nella vita c’è un’altra paralisi ancora più
pericolosa e spesso difficile da identificare, e che ci costa molto
riconoscere. Mi piace chiamarla la paralisi che nasce quando si confonde la
FELICITÀ con un DIVANO / KANAPA!” (Papa Francesco)
“L’altro ieri, parlavo dei giovani che vanno in pensione
a 20 anni; oggi parlo dei giovani addormentati, imbambolati, intontiti, mentre
altri – forse i più vivi, ma non i più buoni – decidono il futuro per noi.
Sicuramente, per molti è più facile e vantaggioso avere dei giovani imbambolati
e intontiti che confondono la felicità con un divano; per molti questo risulta
più conveniente che avere giovani svegli, desiderosi di rispondere, di
rispondere al sogno di Dio e a tutte le aspirazioni del cuore.” (Papa
Francesco)
“Ma la verità è un’altra: cari giovani, non siamo venuti
al mondo per “vegetare”, per passarcela comodamente, per fare della vita un
divano che ci addormenti; al contrario, siamo venuti per un’altra cosa, per
lasciare un’impronta. E’ molto triste passare nella vita senza lasciare
un’impronta.” (Papa Francesco)
“Proprio qui c’è una grande paralisi, quando cominciamo a
pensare che felicità è sinonimo di comodità, che essere felice è camminare
nella vita addormentato o narcotizzato, che l’unico modo di essere felice è
stare come intontito. E’ certo che la droga fa male, ma ci sono molte altre
droghe socialmente accettate che finiscono per renderci molto o comunque più
schiavi. Le une e le altre ci spogliano del nostro bene più grande: la libertà.
Ci spogliano della libertà.” (Papa Francesco)
“Il tempo che oggi stiamo vivendo non ha bisogno di
giovani-divano / młodzi kanapowi, ma di giovani con le scarpe, meglio ancora,
con gli scarponcini calzati. Questo tempo accetta solo giocatori titolari in
campo, non c’è posto per riserve. Il mondo di oggi vi chiede di essere
protagonisti della storia perché la vita è bella sempre che vogliamo viverla,
sempre che vogliamo lasciare un’impronta. La storia oggi ci chiede di difendere
la nostra dignità e non lasciare che siano altri a decidere il nostro futuro.
No! Noi dobbiamo decidere il nostro futuro, voi il vostro futuro!” (Papa
Francesco)
“Dio benedica i vostri sogni!" (Papa Francesco)
“Mi addolora incontrare giovani che sembrano pensionati
prima del tempo. Mi preoccupa vedere giovani che hanno gettato la spugna prima
di iniziare la partita. Che si sono arresi senza aver cominciato a giocare. Che
camminano con la faccia triste, come se la loro vita non avesse valore. Sono
giovani essenzialmente annoiati… e noiosi”. (Papa Francesco)
“Quando nella vita ci capita di puntare in basso anziché
in alto, può aiutarci questa grande verità: Dio è fedele nell’amarci, persino
ostinato. Ci aiuterà pensare che ci ama più di quanto noi amiamo noi stessi,
che crede in noi più di quanto noi crediamo in noi stessi, che “fa sempre il
tifo” per noi come il più irriducibile dei tifosi. Sempre ci attende con
speranza, anche quando ci rinchiudiamo nelle nostre tristezze, rimuginando
continuamente sui torti ricevuti e sul passato. Ma affezionarci alla tristezza
non è degno della nostra statura spirituale!” (Papa Francesco)
“Cari giovani, non vergognatevi di portargli tutto,
specialmente le debolezze, le fatiche e i peccati nella Confessione: Lui saprà
sorprendervi con il suo perdono e la sua pace. Non abbiate paura di dirgli “sì”
con tutto lo slancio del cuore, di rispondergli generosamente, di seguirlo! Non
lasciatevi anestetizzare l’anima, ma puntate al traguardo dell’amore bello, che
richiede anche la rinuncia, e un “no” forte al doping del successo ad ogni
costo e alla droga del pensare solo a sé e ai propri comodi.” (Papa Francesco)
"Ecco il segreto dell’amore! I comandamenti del
Signore non sono vincoli di schiavitù, ma parole d’amore e quindi di libertà;
non sono parole di oppressione, ma di liberazione; non pesi di tristezza ma ali
di gioia, di gioia piena. Certo, sono impegnativi, ma l’amore richiede sempre
impegno e concretezza, altrimenti è un soffio di vento, un inutile battito
d’ali." (Card. Angelo Bagnasco)
“La Misericordia non è un attributo di Dio: è la sua
essenza fondamentale. I nostri sono tempi drammatici ma affascinanti. Cristo
c’è. A noi il compito di essere uomini e donne che vivono il Vangelo.” (Mons.
Corrado Sanguineti)
“Sì, dietro queste lapidi si cela il destino di
innumerevoli esseri umani. Essi scuotono la nostra memoria, scuotono il nostro
cuore. Non vogliono provocare in noi l'odio: ci dimostrano anzi quanto sia
terribile l'opera dell'odio. Vogliono portare la ragione a riconoscere il male
come male e a rifiutarlo; vogliono suscitare in noi il coraggio del bene, della
resistenza contro il male. Vogliono portarci a quei sentimenti che si esprimono
nelle parole che Sofocle mette sulle labbra di Antigone di fronte all'orrore
che la circonda: "Sono qui non per odiare insieme, ma per insieme
amare".” (Benedetto XVI)
“Cari amici, vedo in voi le "sentinelle del
mattino" (cfr Is 21,11-12) in quest'alba del terzo millennio. Nel corso
del secolo che muore, giovani come voi venivano convocati in adunate oceaniche
per imparare ad odiare, venivano mandati a combattere gli uni contro gli altri.
I diversi messianismi secolarizzati, che hanno tentato di sostituire la
speranza cristiana, si sono poi rivelati veri e propri inferni. Oggi siete qui
convenuti per affermare che nel nuovo secolo voi non vi presterete ad essere
strumenti di violenza e distruzione; difenderete la pace, pagando anche di
persona se necessario. Voi non vi rassegnerete ad un mondo in cui altri esseri
umani muoiono di fame, restano analfabeti, mancano di lavoro. Voi difenderete
la vita in ogni momento del suo sviluppo terreno, vi sforzerete con ogni vostra
energia di rendere questa terra sempre più abitabile per tutti.” (San Giovanni
Paolo II)
"L'odio non serve a niente... Solo l'amore crea!" (San Massimiliano Maria Kolbe)
(in foto, la Veglia dei giovani al Campus Misericordiae, dalla pagina facebook della Giornata Mondiale della Gioventù)
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