sabato 2 agosto 2014

In viaggio verso Colle don Bosco

A volte ci sono luoghi nei quali non si ritorna perché lì sono rimaste delle ferite ancora aperte, altre volte non si ritorna perché la vita non concede l’occasione, altre ancora invece si ritorna quasi per caso, e si scopre una gioia dimenticata. A me è andata così. “Andiamo a fare un giro a Colle don Bosco, vieni con noi?” “Mah… Sì dai, magari vengo, è così tanto che non ci torno…” Tutto è iniziato così, per poi diventare una giornata indimenticabile. Colle don Bosco è una meta che ho raggiunto e conosciuto frequentando l’Istituto Maria Ausiliatrice di Pavia. Quante volte siamo partiti tutti insieme per trascorrere una giornata nei luoghi natali di San Giovanni Bosco: ricordo ancora una fila di otto, a volte anche dieci pullman, in viaggio tra canti e risate...


Tornarci ora fa vibrare il cuore di emozioni lontane: ogni angolo di quel colle conserva un ricordo anche mio, un gioco, una foto, una preghiera, un canto. Visitare la casa natale di San Giovanni Bosco, perdersi nel museo della vita contadina, partecipare alla messa nella basilica inferiore, pranzare quasi in solitudine, nella pace di un giorno d’agosto… Colle don Bosco è un luogo speciale per un ex allievo di un istituto salesiano. Ma è un luogo che parla a tutti, e che vi consiglio sinceramente di visitare. Conoscere la vita di San Giovanni Bosco, di Domenico Savio, di Laura Vicuna, scoprire qualcosa di più della vita povera dei contadini: una gita da condividere con i bambini, che possono imparare moltissime cose con una giornata speciale. Da Colle don Bosco vi abbraccio tutti, fortissimo.



“Calzoni colore del prato,

un ginocchio ammaccato per un salto in più,

due piante un filo tirato,

la mela sul naso e gli amici giù.

Un pezzo di pane e una fetta di cielo,

sapore di festa e tu:

Giovanni dei Becchi giullare dei campi

regalo alla gioventù…”

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