“Un
ponte tra le Valli” è la storia di un incontro; un incontro di mondi, di
storie, un incontro di idee e di generazioni. I protagonisti del romanzo sono
ragazzi giovani, amici che decidono di prendere in mano il loro destino e
provare a cambiare le cose, preparandosi a combattere con nemici adulti e senza
scrupoli. Ma il mondo degli adulti non è composto solo da personaggi negativi o
da figure non più interessate a mettere in discussione le proprie idee: una
guida speciale aiuterà i nostri giovani eroi nell’impresa, una guida adulta e
saggia. Memoria, questo il suo nome, è la chiave che permette di aprire la
strada del dialogo tra il mondo dei ragazzi e quello degli adulti; incarna il bisogno di noi giovani di trovare punti di riferimento validi, che
sappiano guidarci e consigliarci più con i fatti che con le parole.
Come
tutti i personaggi delle mie storie, anche Memoria è nata da sola, è uscita con
prepotenza dalla penna e ha conquistato il suo spazio tra le pagine. Man mano
che prendeva forma, mi rendevo conto che l’ispirazione era reale e vicina, e si
identificava in una persona che stimo e seguo con grande affetto: Milva. La
Rossa. A lei il personaggio di Memoria è ispirato, a lei il personaggio di
Memoria è dedicato.
Milva rappresenta per me un esempio: artista raffinata,
sempre alla ricerca di nuove sfide creative, è stata capace di scegliere la
strada della qualità, dell’impegno e della serietà. E’ per me uno stimolo a
credere nella meritocrazia, a lottare per portare avanti gli studi e le
esperienze, a cercare di scegliere la strada che reputo più giusta e non la più
facile da percorrere.