Il libro è una rete dalle caratteristiche quasi magiche: nel prezzo di copertina, nei soldi che materialmente diamo alla cassa della libreria, c’è lo stipendio del libraio, dell’agente, del distributore, dell’editore, del tipografo, dello scrittore e dell’illustratore. Una cifra che si scompone quindi in tante piccole unità, che vanno a dare respiro ad un intero mondo che ogni giorno opera a stretto contatto con la fantasia, per cercare di offrire arte e cultura.
Il mondo dell’editoria, in particolar modo quello della piccola editoria, è un mondo fatto di inventiva, di entusiasmo, di azzardo e di libertà. Libertà nelle scelte editoriali, che non devono rispondere ai canoni commerciali del “bestseller a tutti i costi”, e libertà nel lettore, che può trovare una grande varietà di pensieri e posizioni differenti nei libri che acquista.
Oggi questa variegata realtà è gravemente minacciata da un decreto del Ministro Profumo, che mira a digitalizzare le scuole a partire dal 2014. Un decreto che colpisce due settori notoriamente ricchi e potenti in questo Paese: la scuola e l’editoria.