Intervista di Alessandro Collu a Giacomo Bertoni per "Non riesco a saziarmi di libri", 03/01/2013.
Grazie a voi per l’invito e l’ospitalità, è un piacere far parte del vostro progetto. Mi chiamo Giacomo Bertoni, classe 1991, sono uno scrittore di racconti per bambini, autore di “Toppy, un moscerino dal cuore grande” e “Gino e la Vecchia Consigliera”. Vivo e studio a Pavia: frequento il terzo anno della Facoltà di Filosofia. Fin da piccolo amavo immergermi nella lettura, ma le mie prime esperienze di scrittura sono state come giornalista per il settimanale “Il Ticino”, con alcuni articoli su avvenimenti della mia città. Un giorno, “Il Ticino” ha indetto un concorso per racconti; io ne ho scritto uno, ho partecipato ed ho vinto. Mentre il mio racconto veniva pubblicato a puntate, fra le domande incuriosite dei lettori e le tante emozioni di quelle settimane, ho capito che volevo scrivere racconti. Ed ho subito incominciato a farlo.
2) Di cosa tratta il tuo racconto, "Toppy, un moscerino dal cuore grande"?
“Toppy un moscerino dal cuore grande” è la storia di due moscerini, molto amici fra loro, che si ritrovano di fronte ad un episodio di bullismo. La vittima, però, è un insetto che a sua volta ha fatto il bullo con i moscerini. Che fare? Sfidare l’arroganza dei bulli, o scappare? La risposta dei due protagonisti sarà una forte scossa al muro dei pregiudizi.
3) Come è nata l'idea di catapultare i lettori in questo mondo in miniatura che hai creato nella tua favola?
Da sempre soffro di fronte ad episodi di bullismo, razzismo e prepotenza. Di fronte alla violenza cieca dell’ignoranza mi tornano alla mente le parole di un grande profeta dei nostri tempi, don Tonino Bello, che invitava alla “convivialità delle differenze”. Ma come raccontare ai bambini la bellezza del dialogo e l’importanza del rispetto? Beh, è qui che la magia delle favole ci viene in aiuto, e trasforma la realtà più triste in una dimensione colorata e delicata. Sia per Toppy che per Gino, inoltre, mi sono lasciato ispirare da ciò che mi circonda per creare i luoghi del racconto, perché credo sia bello per i bambini scoprire che le favole non nascono solo in territori lontani e fatati, ma anche qui, nelle nostre case e nelle nostre città. Per riuscire a trovare questi animaletti speciali, basta guardarsi attorno con gli occhi dei bambini.
Molto spesso mi sento chiedere: “Ma quando scriverai un libro vero?” Sembra incredibile, ma anche sui libri esistono dei pregiudizi. Ogni genere letterario ha le sue difficoltà, ma credo che le fiabe e le favole presentino una sfida particolarmente ardua: ricostruire attraverso i colori della fantasia una storia semplice, diretta, ma allo stesso tempo che conservi nella sua essenza la variegatura della realtà. Ogni nuova pagina che scrivo è frutto di uno sforzo, che si risolve solo quando il mio cuore e la mia mente tornano bambini, spolverando via l’eccessiva complessità che ogni giorno accumulo nella mente. Lo scrittore di racconti per bambini deve ritrovare la purezza dell’ispirazione, traducendola in periodi chiari e profumati di fantasia. In questo percorso è assolutamente necessario avere dei fari, che aiutino nella navigazione, e qui entrano in gioco i grandi autori che tanto amo, come Bianca Pitzorno, J. K. Rowling, Christian Jacq, Gianni Rodari, Roberto Piumini (con il quale ho avuto l’onore di condividere la “Settimana della lettura 2012 di Nerviano”) etc… Leggendo i loro libri cerco di assorbire consigli e suggerimenti, ma poi, quando sono solo davanti al mio racconto, cerco di seguire una strada tutta mia.