Quando si spengono le luci, a volte arriva la paura; ci si sente impotenti, circondati, osservati. A volte il buio più profondo ci fa mancare il respiro, a volte ci fa perdere il senso dell’orientamento. Eppure, vi sono occasioni nelle quali il buio è un momento magico. Pensiamo alle luci di un palasport, che improvvisamente si spengono per l’inizio di un concerto, pensiamo alle luci di un teatro, che dolcemente si addormentano per regalarci uno spettacolo, alle luci spente per una bella sorpresa o un momento romantico… Manca qualcosa? Sì. Le luci spente quaggiù, per invitarci ad alzare lo sguardo, lassù. Si tratta di “Earth Hour”: sessanta minuti di buio per edifici pubblici e privati, monumenti e sedi aziendali; simbolo dell’impegno concreto e reale per costruire un futuro più pulito. Quest’anno l’appuntamento è per sabato 31 marzo 2012, dalle h. 20.30 alle h. 21.30.
Giusto per darvi qualche dato, pensate che l’anno scorso, il 2011, l’evento ha coinvolto 135 paesi, quasi 1.8 miliardi di persone e ben 2000 aziende. Tutti possiamo fare qualcosa: spegniamo le luci nelle nostre case, lasciamo a riposo computer, televisioni e macchine. Usciamo, e viviamo la nostra città, almeno per sessanta minuti, a piedi. Scopriremo angoli nuovi, prospettive mai osservate, ma soprattutto rivedremo le stelle e, forse, ci ricorderemo della nostra amica Natura…
Mi raccomando, raccontiamo questo momento così particolare ai bambini; sarà emozionante scoprire che, a volte, spegnere una luce significa lasciare spazio ad un’altra, infinitamente più bella.
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