lunedì 24 giugno 2019

Corpus Domini: "Rimettere al centro Cristo"

«(…) Che impressione quando si legge la testimonianza di cristiani che hanno conosciuto la prigionia nei lager, nei gulag o in altri luoghi di orrore e di violenza sotto i regimi totalitari del Novecento, e non dimentichiamo che anche oggi ci sono fratelli nella fede privati della libertà solo perché cristiani! Credenti che hanno celebrato di nascosto l’Eucaristia, quando hanno trovato tra loro un sacerdote o un vescovo, preti che, per non far mancare a se stessi e ai fedeli detenuti con loro questo pane di vita, hanno celebrato tenendo nella palma della mano un po’ di pane, magari sottratto alla loro fame, e un po’ di vino, e l’hanno donato con gioia ai compagni nel buio di una cella.

Penso alla testimonianza commovente del cardinale vietnamita Van Thuan, di cui è in corso la causa di beatificazione, o del cardinale albanese Ernest Simoni, solo per indicare qualche nome di questi testimoni che stanno davanti ai nostri occhi, se vogliamo guardare. Penso a comunità che, prive per decenni di un sacerdote, hanno continuato a ritrovarsi ogni domenica per ascoltare la Parola di Dio, per pregare, ponendo al centro il segno del pane e del vino, come richiamo dell’Eucaristia attesa e desiderata!

Pensiamo anche a comunità che oggi partecipano alla messa ogni domenica, sapendo che possono rischiare la vita, per attentati folli da parte di gruppi fondamentalisti islamici: ricordiamo che cosa è successo a Pasqua nello Sri Lanka. 

Omelia del vescovo Corrado Sanguineti nella basilica del Santissimo Salvatore

Carissimi fratelli e sorelle, richiamo a me a voi queste testimonianze di un recente passato o drammaticamente attuali per lasciarci provocare nella nostra fede che rischia di non percepire più la bellezza di poter celebrare ogni domenica l’Eucaristia, la grazia di poter nutrirci di questo pane che è Cristo vivo tra noi, la gioia di poter adorare nel silenzio delle nostre chiese il Signore nascosto e presente nel Santissimo Sacramento dell’altare.

Anche i santi della nostra terra c’indicano che non accade il miracolo della santità, lo spettacolo di un’umanità trasfigurata nel bene e nella verità da Gesù, senza una profonda esperienza eucaristica: stiamo vivendo, come Diocesi, l’anno giubilare in onore di San Riccardi Pampuri, e poche settimane fa è stato riconosciuto venerabile il nostro Don Enzo Boschetti, che proprio qui, a San Mauro, iniziò la sua opera per i giovani e con i giovani.

Ebbene, nella vita di questi due uomini, così diversi per il contesto sociale in cui sono vissuti e per il percorso della loro esistenza, ritroviamo la centralità dell’Eucaristia, insieme al desiderio e al coraggio di far scoprire ad altri questo dono di cui vivere. 

Processione per le strade di Pavia in occasione del Corpus Domini

Riccardo, quando era ancora il fedele laico Erminio Pampuri, fin da giovane, cercava di partecipare ogni giorno alla Santa Messa e di ricevere la comunione, e amava sostare in adorazione silenziosa davanti al Santissimo Sacramento, nelle chiese della nostra campagna, magari tra una visita e l’altra, come medico condotto. Invitava i suoi malati a ricevere i sacramenti, e proponeva ai giovani della sua parrocchia, e poi di Morimondo, d’accostarsi al pane eucaristico, di andare a visitare e ad adorare Gesù amico e maestro che ci attende nel tabernacolo. Don Enzo, che ha sempre mantenuto un’anima contemplativa, celebrava con intensità e amore la Messa, e anche lui amava pregare in silenzio davanti all’Eucaristia, talvolta anche nelle ore notturne.

Con pazienza e con passione, ha saputo aiutare tanti giovani e adulti a scoprire il Vangelo vivo di Cristo, nel servizio, nell’ascolto della Parola, nel segno del Pane spezzato: quante vocazioni al sacerdozio ha accompagnato e generato con la sua paternità e la sua testimonianza! (…)


Soprattutto San Riccardo e il venerabile Don Enzo ci chiedono di non avere paura di proporre ai bambini, ai nostri ragazzi, ai giovani che avviciniamo e con i quali condividiamo un cammino di fede, o dei rapporti d’amicizia, di vivere l’Eucaristia, di entrare in una familiarità con questo mistero e con questa presenza umile e vicina: non accontentiamoci solo di proporre attività e gesti di servizio, aiutiamoli a scoprire il cuore della vita cristiana, come vita d’amicizia con Cristo, che cresce proprio attraverso l’Eucaristia celebrata, adorata, vissuta! (…)». (Vescovo Corrado Sanguineti, processione del Corpus Domini, Santissimo Salvatore, Pavia, domenica 23 giugno 2019)

Nessun commento:

Posta un commento

E tu, cosa ne pensi?