lunedì 9 settembre 2013

Pavia spera per la pace

Nonostante il caos della notte bianca c'è stata la possibilità di fare una visita silenziosa in Carmine, dove tantissimi pavesi si sono fermati in silenzio, vicini a piazza San Pietro, vicini a tutti "gli uomini e le donne di buona volontà" che chiedono a gran voce la pace. Solo un portone divideva dal frastuono, eppure neanche un briciolo del rumore della città scuoteva l'atmosfera della chiesa. Pavia spera per la pace.

Dall’intervista a Mons. Giovanni Giudici, Avvenire, 6 settembre 2013:  

Quale valore ha il digiuno per la pace? Il digiuno è un invito esplicito fattoci dal Signore e questo è già un punto di riferimento. Ricordo poi l’aspetto antropologico, mettere in luce l’attenzione di una persona a un’idealità, a un impegno o a un incontro possibile. Il digiuno deve infine diventare l’occasione di donare agli altri un bene che sottraggo alla mia disponibilità. (…)
Nello specifico del conflitto siriano quali sono le alternative possibili alla guerra? Il punto di svolta ci sarebbe se tutte le nazioni industriali del pianeta, produttrici delle armi presenti sul teatro di guerra, si mettessero d’accordo per fermare il traffico e la vendita degli armamenti. È chiaro che nel giro di non tanti giorni l’esaurimento delle scorte farebbe mutare l’atteggiamento dei belligeranti. Sarebbe, dal punto di vista culturale e politico, un grande passo avanti. Dobbiamo premere sull’opinione pubblica perché ciò avvenga. (…)
Questa giornata voluta dal Papa sarà un momento di svolta per chi crede nella giustizia e ripudia la guerra? Si, perché mostra con più evidenza di molti eventi precedenti che sono in gioco tante cose che sarebbero compromesse dalla guerra. Mentre non le compromette la ricerca sincera della giustizia nella pace.”

Pavia è solo una tra le migliaia di città sparse per tutto il mondo che stanno seguendo con viva preoccupazione la situazione in Siria. Tutti insieme chiediamo la pace.

L’Ue sta affrontando una difficile crisi economica e forti tensioni sociali. Il Comitato per il Nobel vuole concentrarsi su quello che considera il più importante risultato dell’Ue: l’impegno coronato da successo per la pace, la riconciliazione e per la democrazia e i diritti umani. Il ruolo di stabilità giocato dall’Unione ha aiutato a trasformare la gran parte d’Europa da un continente di guerra a un continente di pace. Il lavoro dell’Ue rappresenta la “fraternità tra le Nazioni”, e costituisce una forma di “congressi di pace” ai quali si riferiva Alfred Nobel nel 1895 come criterio per il premio Nobel per la pace”. (Premio Nobel per la pace all’Unione Europea, 2012)

Nessun commento:

Posta un commento

E tu, cosa ne pensi?