mercoledì 12 settembre 2012

Primo posto nella classifica della speranza (ma non solo!)

Qualsiasi scrittore, emergente o famoso che sia, conosce bene la straordinaria imprevedibilità del suo lavoro e della sua passione: pochissime sono le certezze, poichè le fondamenta della sua avventura sono l’ispirazione e le emozioni. E credetemi, non è semplice far obbedire l’ispirazione capricciosa e maneggiare le emozioni passate e presenti. Queste infatti, a volte regalano momenti magici, come rivivere una seconda volta un avvenimento unico, ma a volte sono piccole pagine radioattive, da sfogliare con cura per non rimanere feriti ancora. Non solo: ogni nuovo libro (una volta che ha preso forma in un manoscritto) è un sogno, un progetto che deve essere vagliato ed approvato da una casa editrice per vedere la luce. La pubblicazione è avviata? Si è appena ricevuta a casa una lettera con parere editoriale favorevole? Questo è senza dubbio uno dei momenti più entusiasmanti, ma in realtà apre a mesi di duro lavoro (ultime correzioni, impaginazione, illustrazione, scelta della copertina, etc…) e porta di fronte ad un grandissimo punto interrogativo: questo mio libro, venderà qualche copia? Già, per quanto l’arte debba pensare alla perfezione, all’emozione, è giusto pensare anche al desiderio, di per sé legittimo, di raggiungere più persone possibile. Legittimo se mosso dalla speranza di conoscere nuovi lettori, raccontare i propri valori e regalare qualche ora di fantasia. Illegittimo se spinto solamente dal desiderio di accumulare fama e soldi.
A pesare su questo quadro di incertezze speranzose, c’è la desolante cornice italiana: poche persone leggono almeno un libro al mese, altrettanto poche leggono i giornali, ancora meno sono in grado di estrapolare da un testo le parti più importanti, e pochissime sono in grado di fare un sunto efficace del testo. La speranza potrebbe qui precipitare, colpita a morte da una malattia ad uno stadio ormai quasi incurabile. Eppure, questo può essere proprio il punto d’inizio per una guarigione efficace e duratura, ricca di vitamine di favole ed antibiotici di romanzi. Alternando settimane di integratori di saggistica, a settimane di iniezioni di poesia.
Trovate che sia utopistico? Ebbene, sabato scorso, più precisamente l’otto settembre 2012, entrando alla libreria “la Feltrinelli” di Pavia, ho avuto la conferma che questo mio entusiasmo positivo dà i suoi frutti: “Gino e la Vecchia Consigliera” è tornato in classifica, ma questa volta è arrivato al primo posto! Voglio quindi condividere con voi, che forse siete abituali lettori, la mia gioia infinita. Continuiamo a regalare libri, non scoraggiamoci. Un libro regalato può restare magari anche per anni su una mensola ma, prima o poi, saprà richiamare e conquistare anche il lettore più reticente. Sì, perché in ognuno di noi c’è un lettore, nascosto nella nostra voglia di sogni e fantasia. Buone letture a tutti, ma proprio a tutti!
Classifica libreria "la Feltrinelli", Pavia 08/09/12. (Photo by LaManuPuntoCom)
E la chiusura merita una dedica, un grazie sincero e speciale a chi ha permesso che Gino tornasse in classifica, per la prima volta nella posizione più alta. Grazie a LaManuPuntoCom, artista di rara sensibilità e talento e grande esperta di libri per bambini e ragazzi, grazie a EdiGio’, perché unendo sogni, creatività ed un pizzico di follia si prepara una torta deliziosa, e grazie a tutti voi che continuate a scegliere Gino per i vostri piccoli lettori. Non ho più parole (per fortuna, direte voi) quindi… GRAZIE!


1 commento:

  1. Bravo Giacomo! Mi colpisce molto il tuo entusiasmo... Continua così!
    Serena Riffaldi

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